I nuovi serali: una scuola al 70 %

Una risposta

  1. Loris ha detto:

    La scarsa considerazione che lo Stato ha dell’Istruzione degli Adulti è, a mio parere, anche il frutto del pessimo servizio che i lavoratori dell’istruzione degli adulti rendono allo Stato.
    Qua si parla di un taglio del 30% del curriculum ma, in realtà, questo taglio sopravvaluta il reale lavoro svolto nei CPIA e negli ex-CTP: nella realtà, l’impegno richiesto per un percorso equivalente a quello triennale per una licenza media si riduce a non più di 140 ore, per persone semi-analfabete, molte meno per persone che abbiano un minimo di istruzione pregressa. Posso assicurare, da persona che vi lavora, che in questi istituti – che costano assai ai contribuenti, non solo attraverso il ministero dell’Istruzione, ma anche attraverso i finanziamenti erogati da altri enti pubblici, sulla base di finti “progetti” – si fa tutto tranne che offrire una reale istruzione a chi la vorrebbe realmente. Si convincono le persone a iscriversi (per “gonfiare” il volume di lavoro e far apparire maggiore di quello reale il numero dei frequentanti), dandogli a intendere che la frequenza non è obbligatoria e che non è richiesto alcun reale impegno…. basta iscriversi. Poi, in sede di ammissione all’esame si falsifica il numero di presenze oppure si attestano falsi crediti o, ancora, si accettano giustificazioni verbali per la mancata frequenza.
    Infine, in sede di esame, contando sulla complicità di Presidenti compiacenti oppure del tutto assenti (perchè devono lavorare su più sedi) si tollerano copiature spudorate o, addirittura, si consente ai candidati di presentarsi 1-2-3-4 giorni dopo alle prove d’esame, senza neanche cambiarle, permettendo così il passagio di informazioni.
    Il tutto nel silenzio e nella connivenza dei docenti che vi lavorano, i quali non vogliono perdere il privilegio di lavorare in un luogo in cui circolano molti più soldi (anche grazie ai test di italiano per stranieri) che nelle “normali” scuole!

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