La via della seta plana in America latina mentre gli states aprono un nuovo fronte nei Balcani – di Antonello Boassa

una-parola-22Una ferrovia di 5,300 KM dal Brasile al Perù (vedi Aurora) . Il progetto è estremamente ambizioso in quanto intenderebbe creare un ponte tra due realtà politiche che grazie alle solite operazioni di disturbo Usa non hanno avuto modo di collegarsi proficuamente : l’Alleanza del Pacifico e il Mercosur . Operazione che si accompagna alla progettazione di un canale transoceanico attraverso il Nicaragua . I vantaggi commerciali per i Paesi latinoamericani sembrerebbero notevoli ma ciò che fondamentalmente importa a Pechino sono naturalmente ,oltre il potenziamento degli scambi commerciali , le generose concessioni sulle estrazioni minerarie , l’approvvigionamento di preziose risorse alimentari , il diritto e la facilità di accesso nelle rotte transoceaniche .
Il Dragone cinese , che già intrattiene relazioni commerciali e monetarie rilevanti nel Continente (in particolare con il Mercosur) , con queste nuove iniziative intende scalzare o per lo meno limitare l’egemonia che l'”Asse del male” ha avuto in questi ultimi 150 anni nel suo “cortile di casa” . Il monumentale progetto suscita tuttavia grande preoccupazione tra gli indigeni , tra i “veri” ambientalisti e i vari gruppi guerriglieri perché potrebbe risultare invasivo e dannoso . Qualora la potente Cina non sapesse dialogare con le popolazioni locali e si sovrapponesse alle loro aspettative , anche con la fattiva collaborazione dei governi , credo che perderebbe molto dell’immagine “positiva” che ha saputo conquistarsi nel Continente e segnerebbe un punto a sfavore non solo davanti alle popolazioni latinoamericane ma anche davanti al suo temibile concorrente imperiale che sfrutterebbe di buon grado quello che costituirebbe un passo falso del Dragone .
Frattanto gli States ,scornacchiati nel Donbass ,in Crimea ,nel Mar Nero , umiliati a più riprese sul piano diplomatico da Putin e dai leader cinesi , continuano ,in combutta con l’Unione europea , la sporca operazione di destabilizzazione in Macedonia ,affidata alle ong di Soros e all’arcipelago di gruppi terroristi albanesi quali il famigerato UCK , la ” Guardia della Repubblica di Ilirida” , la “National liberation army” . Risulta evidente che il boicotaggio del Turkish stream e della Via della Seta costituiscono solo un antipasto per la tempesta prossima ventura che colpirà i Balcani che non appaiono ancora domati completamente dalla Nato e dalla UE e ancora sensibili al canto delle sirene che giunge dai Brics e dalla Russia in particolare .
“Se il governo macedone ,creazione posticcia , continua nella sua azione repressiva con il proprio apparato statuale ,siamo pronti a fare a pezzi,se necessario ,non solo la Macedonia ma tutta l’area dei Balcani abitata dagli albanesi” (vedi “The Saker”) .
Così un leader albanese . Del resto , una “rivoluzione colorata” è cosa buona che sia “aiutata” da terroristi e da cecchini . E’ un copione ben sperimentato che ci assicura che dopo le distruzioni , le devastazioni e i conflitti interetnici provocati dal duo Usa/UE assisteremo allo sdegno nel nostro tristo Paese delle due destre (sia quella che fa riferimento al ducetto sia quella che fa riferimento ad una accozzaglia di figuri culturalmente scalcagnati) che chiederanno a gran voce un intervento di pacificazione della Nato che provocherà (cosa che sa fare molto bene) altre vittime ,altre mostruosità .

Antonello Boassa

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