PUNIAMO IL MONDO – (pattumiera libera e scuola-lavoro)

“puliamo il mondo” è lo slogan della giornata di sensibilizzazione ecologica che legambiente programma ogni anno per la prima domenica di autunno; in realtà a pulire il mondo ci si può dedicare ogni giorno dell’anno, ma l’umanità come è noto dedica il suo tempo a “punirlo”, questo piccolo piccolo mondo: non solo con grandi operazioni criminali sullo smaltimento di camion di rifiuti, ma soprattutto con la microcriminalità ambientale su cui praticamente nessuno è senza peccato;

la microcriminalità del “prendere” ovvero del rubare è praticata forse da una persona su cento, lo è solo in particolari occasioni, comporta un rischio ed è in qualche modo repressa; la microcriminalità del “buttare” ovvero del lancio dal cofano dell’auto è praticata, ad essere buoni, da dieci persone su cento, lo è quotidianamente, non comporta particolari rischi e di fatto è libera e franca; la microcriminalità del rubare, inoltre, è sanzionata da un generale giudizio di vergogna, mentre la microcriminalità del buttare vegeta serenamente sulla generale indifferenza;

qui sta il problema: non tanto nella difficoltà della repressione, quanto nella facilità dell’indifferenza; e dunque, come costringere i singoli, le collettività e le amministrazioni deputate a scuotersi dall’indifferenza e pagare costantemente il costo dei rimedi? ripeto: pagare “costantemente” il costo dei rimedi?

oppure ci si può ancora illudere che il mondo è grande e che inteso come pattumiera è virtualmente infinito, e che dunque non vi è necessità di spendere niente per ripulirlo quanto basta? oppure che la cerimonia di legambiente la prima domenica di autunno, con migliaia di volenterosi col berrettino giallo, possa rimediare materialmente alle scorribande di tutta l’estate e possa redimere idealmente l’insozzamento di tutto l’anno?

dunque il cittadino qui presente, gian luigi deiana, propone ora due cose:

prima proposta: che nel mio comune un qualunque consigliere comunale rediga una proposta di delibera con la quale si stabilisca che gli interventi di ripulitura dei sottoponti e delle scarpate stradali assumono carattere “prioritario”, col conseguente sacrificio di fondi su altri servizi quali che siano (feste, sagre, mense, orario di apertura del cimitero ecc.);

seconda proposta: che una qualunque scuola secondaria della provincia prenda l’iniziativa di sperimentare, nella fattispecie dell’alternanza scuola-lavoro, il lavoro di ripulitura delle strade di periferia attraverso l’utilizzazione di alcune classi: invero ci sarebbe un sacco da imparare, in termini di chimica, biologia, letteratura, educazione ambientale, religione ecc.

ma c’è una ragione ancora più profonda ed è questa: quando una generazione devasta l’ambiente in cui vive sarà inevitabilmente la generazione successiva a pagarne le colpe; e dunque, prezzo per prezzo, tanto vale che i ragazzi di oggi ne prendano atto da subito, e ne prendano atto non solo aprendo gli occhi, ma anche a mettendoci le mani; forse per questa via, se questa prassi diventasse generale come per esempio è di già in alcuni paesi del nord europa, sarà quasi possibile invertire il guasto rapporto generazionale, allorquando il genitore potrà constatare concretamente che è suo figlio quello che ha tirato su un vecchio water e un termosifone pieno di ruggine dalla scarpata non lontano da casa.

Gian Luigi Deiana

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