SU LIMINARZU

poiché sono in procinto di partire ho provveduto a dare una passata di scopa davanti alla porta di casa, dopo le grandi piogge di qualche giorno fa; quasi ultimo tra i vicini mi è venuto automaticamente alla memoria uno dei comandamenti di mia madre, che si componeva di un articolo, un sostantivo e un verbo sottinteso: in traduzione integrale è “puli su liminarzu”, pulisci la soglia; il concetto italiano di soglia non è esattamente corrispondente a quello sardo di liminarzu; ma all’ingrosso vale lo stesso; la soglia, o su liminarzu, è la linea che demarca sia il mio diritto che il mio dovere; il diritto consiste nel fatto che io ne devo essere rispettato, e il dovere
che ne devo aprire l’ospitalità: ma non sulla linea geometrica della porta, bensì su tutto ciò che compete al mio dovere di tenere pulito intorno; di qui dire buon giorno a chi passa, prestarmi alle necessità dei vicini, essere sensibile all’elemosina ecc..;

so che l’urgenza del presente impone di parlare d’altro, ma ora non ne è ho il tempo e non voglio che questo concetto mi sfugga: io infatti uso fb in primo luogo come diario delle cose che scrivo per me; ma è così importante quello che sto scrivendo? sì, è molto importante, almeno per due motivi:

il primo motivo è di politica linguistica, e verte sul rapporto iniquo tra il sardo e l’italiano; penso che la discussione sia monca in quanto aggrovigliata sulla lessicalità, mentre le parole del lessico non sono soltanto lessicali, sono concettuali: e la relazione traduttiva soglia-liminarzu ne è la dimostrazione esemplare; in italiano non esiste un vocabolo capace di tradurre questo vocabolo sardo, in quanto significherebbe tradurre un iceberg solo nella parte di ghiaccio a galla; il che dimostra che una presunta equità linguistica sostenuta sulla traduzione lessicale è una mutilazione e uno snaturamento, ed è peggio di quel che è;

il secondo motivo è di filosofia politica, e verte sulla mia crescente persuasione che il concetto di nazione non solo è errato come prius identitario, ma è pericoloso; è senza dubbio necessario e di obbligatoria considerazione, ma in mano a cretini che non sanno cosa è una scopa e cosa è su liminarzu si trasforma in un’arma senza controllo, nota alla storia come nazionalismo; in sardegna, a fronte della attuale degenerazione razzistica di una parte importante dei soggetti cosiddetti nazionalitari, ne abbiamo oggi la prova evidente, e ne ho vergogna; questo è il motivo per cui, in partenza per una nave, ho desiderato appuntare questo.

Gian Luigi Deiana

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