Lettera aperta di un maestro elementare alle/i genitori sui quiz Invalsi – Andrea Scano

Come sapete, lunedì 6 e martedì 7 maggio 2019 sono previsti due giorni di sciopero nel settore della scuola indetti in Sardegna dai COBAS Scuola SARDEGNA. 
I motivi della protesta sono numerosi ma riguardano in particolare le prove INVALSI. 
Sento il bisogno di comunicarvi che mi dispiace molto per il disagio che inevitabilmente si potrà creare e per la possibilità che i bambini perdano due giorni di lezione.  
Tuttavia mi preme ricordare che noi insegnanti non siamo contrari in linea di principio “alle valutazioni”, ma ci opponiamo fermamente a questo tipo di test “a crocette” che riteniamo totalmente avulso rispetto alla realtà della scuola, in particolare della scuola elementare. 
Vale la pena ricordare che negli USA, in passato, sono stati usati abbondantemente analoghi test “a scelta multipla”. 
Da un po’ di anni a questa parte però l’uso di questi test è stato criticato aspramente e negli stessi USA si sta facendo retromarcia poiché ci si è resi conto che queste prove standardizzate portano ad una serie di “effetti collaterali negativi”. 
Per tentare di spiegarmi meglio a volte uso l’esempio del chirurgo che vorrebbe operare il paziente usando un vecchio segaccio arrugginito. 
E’ chiaro che nessun paziente si vorrebbe far operare con simili strumenti! 
Allo stesso modo ritengo che la realtà della scuola non possa essere “esaminata” né “operata” con strumenti rozzi e avulsi dalla pratica didattica quotidiana quali i test INVALSI. 
Si rischierebbe, infatti, di provocare guai decisamente maggiori.
A tutto ciò aggiungo che purtroppo non mi risulta che presso l’istituto INVALSI lavorino maestri elementari o professori che possano far valere la loro esperienza in tale ambito. 
Le persone che operano dentro l’Istituto che fabbrica i test sono perlopiù tecnici e burocrati, estranei al mondo della scuola e interessati esclusivamente a vendere un prodotto (i test) facilmente spendibile. 
Le possibilità di feedback con questi personaggi sono pressocché nulle. 
Ciò significa che essi non accettano in alcun modo consigli, indicazioni, critiche che provengano dagli insegnanti che vivono quotidianamente gomito a gomito con quei ragazzi che essi vorrebbero valutare e schedare. 
Né accettano suggerimenti e critiche provenienti dal mondo accademico o da esperti non allineati con il “pensiero INVALSI”. 
A chi volesse approfondire questo aspetto di “impermeabilità e sordità” dell’INVALSI rispetto al mondo della scuola, consiglio la visione di un interessante intervista al professor Giorgio Israel, illustre storico della scienza ed epistemologo (scomparso pochi mesi dopo). 
Egli racconta, tra l’altro, di come sue osservazioni critiche, scientificamente fondate, siano state sistematicamente ignorate dall’INVALSI che non si è mai degnato neppure di rispondere ad esse. 
https://www.youtube.com/watch?v=xSA0Suy6lus
E’ un’intervista piuttosto lunga ma è sufficiente ascoltarne i primi minuti per farsi un’idea abbastanza chiara.
Le cose da dire sarebbero ancora tantissime ma non voglio dilungarmi…
Spero solo che questa nostra protesta venga compresa. 
Non voglio certo pretendere che tutti i genitori siano completamente d’accordo con noi, ci mancherebbe! 
Vorrei però che si comprendesse almeno che i motivi che ci spingono a queste proteste sono motivi forti. 
Motivi che coincidono (dal nostro punto di vista) con l’interesse vostro e dei vostri figli per una scuola migliore.
Cordiali saluti, maestro Andrea

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