MANI  DI  FORBICE – la gerarchia delle notizie

MANI  DI  FORBICE
la gerarchia delle notizie

Quella di ieri 8 ottobre 2019 è una data da ricordare; un intero partito politico si è presentato sulla piazza del Parlamento della Repubblica per esibire trionfante una grande forbice di plastica: si festeggiava il grande e agognato taglio dei parlamentari.
Quasi tutti i mezzi di comunicazione vi si sono attaccati, dalle agenzie ai talk show di grande ascolto, trascinandovi con l’immediatezza di un riflesso condizionato i responsi delle agenzie di sondaggio e l’attenzione conclamata di tutta l’opinione pubblica: tutto in festa e tutto gratis, come quando ci si attacca al tram.
È stata davvero una giornata di forbici, ma in tutta onestà una giornata di forbici che non fanno rumore, per di più silenziate da quelle di cartapesta.
In quel medesimo volgere di ore è stato tagliato un numero imprecisato di donne e bambini, a qualche miglio di mare da Lampedusa; ma è una forbice ormai silente; la guardia costiera sembra non si sia mossa per il mare grosso, e la Ocean Viking, ormai quasi sola a combattere contro la morte mediterranea, non ha fatto in tempo.
Nemmeno un nome, nemmeno una preghiera, nemmeno più un aggiornamento sulle ricerche in mare: è festa, abbiamo tagliato i parlamentari.
In quel medesimo volgere di ore il presidente statunitense Donald Trump, recitando la parte dello sprovveduto, ha annunciato il ritiro dei soldati americani dal nord della Siria: giusto il tempo necessario per consentire al criminale presidente turco Erdogan di sforbiciare la Siria del nord, con l’uso immediato dei bombardieri.
I bombardieri sono molto più veloci della cosiddetta diplomazia internazionale, specie quella europea così timorosa di dover far fronte a possibili onde di profughi siriani da anni in ostaggio in Turchia; ma noi abbiamo altre forbici da festeggiare: abbiamo tagliato i parlamentari, col novanta per cento dei consensi dei deputati e col novanta per cento della pubblica opinione.
Così in queste ore abbiamo di nuovo qualche decina di morti da cercare in mare e a cui dare un nome, a Lampedusa; e abbiamo decine di migliaia di persone di nuovo sotto le bombe di un paese della Nato, in Medio Oriente.
Siamo silenti di fronte all’infamia di aver abbandonato i Curdi Siriani, cioè quelli che hanno sconfitto l’Isis in una guerra palmo a palmo, alle trame di un presidente paranoico quale Erdogan.
Ogni omicida si trova di fronte al problema di lavarsi le mani, dopo il delitto.
Prima che Erdogan, o Trump, o Al Sarrasi, sono le nostre mani, la nostra illusione di innocenza, e la nostra mitomania delle forbici, ad avere tessuto questi scempi.
Non dimentichiamo questa data, 8 ottobre, è un giorno di grande vergogna. 

COBAS Scuola Sardegna

 

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