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2 GIUGNO 2023, ORE 16 – CORTEO a CAGLIARI contro l’occupazione militare della Sardegna

2 GIUGNO 2023, ORE 16
CORTEO a CAGLIARI contro l’occupazione militare della Sardegna.

Domenica 28 maggio 2023, come COBAS SCUOLA SARDEGNA, abbiamo partecipato a Cagliari all’assemblea preparatoria della manifestazione del 2 giugno 2023 contro la guerra e le basi/esercitazioni in Sardegna.

Erano presenti una decina di associazioni/soggetti aderenti ed il totale delle adesioni è al momento di 37.

Il percorso si snoderà da Marina piccola a Piazza S. Bartolomeo.

Un percorso molto breve (circa 2 Km) con inizio alle ore 16.00 e per 2 ore ci saranno interventi, musica, spettacoli di artisti partecipanti.

L’impostazione è molto tranquilla non pensata per soli militanti, ma per famiglie, bambini e comuni cittadini.

Nessun tipo di forzatura con la volontà di manifestare con allegria e felicità pur nel deciso proposito di opporsi all’occupazione dei nostri territori e all’occupazione culturale delle scuole da parte delle forze armate sempre più invasive con la loro propaganda.

L’invito dunque è quello di fare uno sforzo di volontà.

Esserci da parte nostra e di quanti sono vicini alle nostre posizioni è importantissimo e, quindi, i COBAS SCUOLA SARDEGNA aderiscono convintamente alla manifestazione.

Vi aspettiamo perché non possiamo sottrarci a questi momenti di protesta pacifici e democratici che, pur di minoranza (per ora), rappresentano l’unica alternativa ad una deriva militarista, bellicista e anti democratica.

COBAS SCUOLA SARDEGNA

 

 

Documento di A Foras

corteo2giugnoaCagliari

 

 

MOBILITA’ 2023-2024 DOCENTI SARDEGNA PUBBLICAZIONE TRASFERIMENTI – e pubblicazione trasferimenti Italia – COBAS SCUOLA SARDEGNA

MOBILITA’ 2023-2024 DOCENTI SARDEGNA PUBBLICAZIONE TRASFERIMENTI
 
Pubblichiamo sul sito dei COBAS SCUOLA SARDEGNA i trasferimenti del personale Docente della SARDEGNA, di ogni ordine e grado, per l’anno scolastico 2023-2024.
 
Pubblichiamo anche i trasferimenti di tutte le province italiane.
 

per i COBAS SCUOLA SARDEGNA

Nicola Giua

 

 

TRASFERIMENTI DOCENTI SARDEGNA

https://drive.google.com/drive/folders/1J_30zuM9pfB67wUR1I40ygqnmCzQcSsO?usp=share_link

 

 

 

TRASFERIMENTI DOCENTI ITALIA

https://drive.google.com/drive/folders/1j33G0J-g8_FgpIARK5mQBIvMK5SAhZBs?usp=share_link

 

 

 

 

 

GRANDE adesione in SARDEGNA allo SCIOPERO della Scuola di venerdì 5 maggio 2023 e Boicottaggio quiz Invalsi – dati del Ministero

GRANDE adesione in SARDEGNA

allo SCIOPERO della Scuola

di venerdì 5 maggio 2023

indetto dai COBAS SCUOLA SARDEGNA

e da altre OO.SS. di base.

 

dati province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari

e Sardegna

fonte: Ministero dell’Istruzione e…

 

In SARDEGNA i dati sono ECCEZIONALI perché la percentuale di adesione media è di oltre il 6% assoluto, con quasi il 7% tra i Docenti ed il 3,07% tra gli Ata (il numero dei Docenti è conteggiato tra tutti gli ordini di scuola – infanzia, elementari, medie e superiori).

Questo dato ci fa stimare che lo Sciopero delle/dei Docenti delle sole scuole elementari in Sardegna (i cui dati non ci vengono forniti disaggregati e che era il settore più “sensibile” all’adesione per il valore aggiunto del Boicottaggio dei Quiz Invalsi), possa essere intorno al 25% e che in provincia di Cagliari e Sassari possa avere superato il 35%.

Ci pare che, vista la situazione, i dati siano soddisfacenti e che in Sardegna siano addirittura ESALTANTI.

Siamo, inoltre, soddisfatti perché anche quest’anno l’adesione allo Sciopero in Sardegna ha consentito di CHIUDERE completamente svariate decine di scuole e BOICOTTARE e non svolgere i Quiz Invalsi in diverse centinaia di classi.

 

Grazie a tutte/i per l’impegno nella lotta

per i COBAS SCUOLA SARDEGNA

Nicola Giua

 

Adesione Sardegna SCIOPERO SCUOLA 5 maggio 2023 – COBAS

 

 

ANNULLATA dal Tribunale di SASSARI la sospensione disciplinare nei confronti del collega RSU ed RLS Emilio Fadda dell’ITI “Angioy” SS – COBAS SCUOLA SARDEGNA

COBAS SCUOLA SARDEGNA

Comunicato Stampa – 22 maggio 2023 

 

Un Dirigente Scolastico di Sassari, nel febbraio del 2020, aveva SOSPESO per 1 giorno il docente Emilio FADDA (aderente ai COBAS SCUOLA SARDEGNA, ed RLS dell’Istituto Tecnico Industriale “Angioy” di Sassari), sulla base di un procedimento disciplinare illegittimo, immotivato, grottesco e quasi surreale.

Il TRIBUNALE di SASSARI ha ANNULLATO l’illegittima SOSPENSIONE ed ha condannato l’Amministrazione Scolastica a rifondere il giorno di stipendio al collega Fadda e condannato, altresì, il Ministero alle spese del giudizio.

Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Industriale “Angioy” di Sassari nel dicembre del 2019 aveva, infatti, promosso un incredibile ed illegittimo provvedimento disciplinare nei confronti dello stimato prof. Emilio FADDA senza che vi fosse alcuna reale motivazione nonchè esorbitando dai propri poteri.

Infatti, il collega era stato “accusato” di avere “omesso” l’attività di vigilanza sulla propria classe durante un convegno tenutosi nell’Aula Magna dell’Istituto, ed al quale partecipavano i suoi studenti, poiché per alcuni minuti (mentre il collega ITP in compresenza assicurava la “vigilanza” nella stessa Aula Magna), si era recato presso l’ufficio del docente collaboratore del Dirigente Scolastico per ottenere la conferma ad una propria richiesta.

La contestazione disciplinare era priva di alcuna reale motivazione nonché illegittima nella procedura, e in realtà, come abbiamo scritto nella memoria di difesa disciplinare, ritenevamo che il prof. Fadda potesse essere stato oggetto del procedimento disciplinare, e della successiva sospensione, per altre motivazioni.

Infatti, nella memoria difensiva affermammo, tra l’altro, quanto segue: “non vorremmo che quanto accaduto possa essere ascritto alla sua attività di RLS – Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ed alle continue sollecitazioni che lo stesso ha indirizzato, negli ultimi mesi, alla dirigenza scolastica al fine di ottenere tutta la documentazione prevista dalla normativa vigente in relazione al delicato compito che ricopre e per il quale deve cercare di garantire procedure conformi alla normativa vigente per sé stesso e per le colleghe ed i colleghi che rappresenta”.

La stima ed il rispetto di cui gode il collega Emilio Fadda nell’Istituto in cui presta servizio è confermata anche dall’esito delle ultime elezioni delle RSU – Rappresentanza Sindacale Unitaria – tenutesi nell’aprile del 2022 presso l’Istituto Tecnico Industriale “Angioy” di Sassari nelle quali la lista dei COBAS SCUOLA SARDEGNA è stata la più votata (eleggendo due RSU), ed il prof. Fadda ha avuto il maggior numero di preferenze.

Dopo tre lunghi anni di attesa, nell’udienza del 18 maggio 2023, il Giudice del Lavoro del TRIBUNALE di SASSARI, dott. Matteo Girolametti, ha ACCOLTO il RICORSO presentato dal prof. Emilio FADDA (e patrocinato dai COBAS SCUOLA SARDEGNA con l’ottimo Avvocato Alessio Ariotto), ritenendo il provvedimento disciplinare adottato ILLEGITTIMO poiché (assorbendo tutte le altre motivazioni di illegittimità del procedimento disciplinare e della sanzione), ha ritenuto il Dirigente Scolastico incompetente all’irrogazione della sospensione comminata.

Il Giudice ha provveduto, quindi, a disporre l’ANNULLAMENTO della SOSPENSIONE dall’insegnamento per 1 giorno, disposta nei confronti del collega Emilio Fadda, condannando, altresì, l’Amministrazione Scolastica alla restituzione delle retribuzioni trattenute nonché alle spese processuali.

Questa (ennesima) sentenza chiama in causa anche la responsabilità dell’Amministrazione: infatti, il Direttore Scolastico Regionale della Sardegna, pur sempre informato di abusi analoghi, non ha mai mosso un dito nei confronti dei Dirigenti Scolastici che usano i procedimenti disciplinari come una clava per neutralizzare le/i docenti non “genuflessi” e non ha mai assunto alcun provvedimento nei confronti dei Dirigenti Scolastici (compresa l’attivazione della procedura per indebito aggravio all’erario per le spese di questi illegittimi procedimenti disciplinari), a fronte di centinaia di procedimenti disciplinari attivati in Sardegna, negli ultimi anni, nei confronti di docenti e ATA.

 

Sassari, 22 maggio 2023

 

per i COBAS SCUOLA SARDEGNA

Nicola Giua

 

Comunicato STAMPA dei COBAS SCUOLA SARDEGNA

su ANNULLAMENTO della SOSPENSIONE del collega Emilio FADDA

ANNULLATA sospensione disciplinare Emilio Fadda dal Tribunale di SASSARI

 

Sentenza del Tribunale di SASSARI del 18 maggio 2023

sentenza Tribunale SS ANNULLAMENTO sospensione E.Fadda

 

 

Nuvole nere su Sassari e sulla libertà di manifestare – COBAS SCUOLA SARDEGNA

Nuvole nere su Sassari e sulla libertà di manifestare

Lo scorso 31 gennaio 2023 i COBAS SCUOLA SARDEGNA annunciavano l’organizzazione di uno sciopero della fame a staffetta in solidarietà al lungo sciopero della fame di Alfredo Cospito.

Come organizzazione sindacale abbiamo seguito le mobilitazioni in favore della lotta contro il regime di detenzione 41 bis e il carcere ostativo e abbiamo partecipato, tramite nostre delegazioni, a diversi eventi, portando lo sguardo del mondo del lavoro e dei movimenti sociali che lottano contro il progressivo restringimento degli spazi di democrazia e di partecipazione politica e facendoci portatori di una visione sociale e politica fondata sul rispetto dei diritti umani.

Eravamo e siamo convinti che senza organizzazione criminale e senza temporaneità del provvedimento il regime carcerario del 41 bis sia tortura: ripetiamolo, TORTURA.

La richiesta notificata alla rappresentanza del governo italiano a Ginevra da parte dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani di assicurare il rispetto in carcere della dignità e dell’umanità di Alfredo Cospito, e la recente sentenza della Corte Costituzionale italiana che apre la via per uno sconto di pena e la probabile uscita dall’ergastolo per Cospito, confortano questa nostra visione.

Come sindacato abbiamo portato il nostro contributo anche sul tema – non meno importante – dell’utilizzo della Sardegna come gigantesca Cayenna d’Italia.

In Sardegna, infatti, alla faccia del principio della “territorialità della pena”, solo la metà dei detenuti è sarda e Sassari (l’attuale carcere di Bancali), è la terza città nel contesto italiano per la presenza di detenuti in 41bis, quasi tutti con condanne per organizzazione di stampo mafioso.

Utilizzare la Sardegna come isola-carcere, nonché come grande servitù militare, in un contesto dove mancano le infrastrutture fondamentali e dove lo Stato non investe per perseguire gli obiettivi primari dei cittadini sardi, rientra nella visione coloniale che la classe politica italiana, trasversalmente intesa, ha sempre avuto e continua ad avere della nostra terra.

A distanza di pochi mesi da quelle mobilitazioni abbiamo appreso dai giornali che settanta persone sono state indagate, a vario titolo, per aver partecipato a manifestazioni e sit-in in solidarietà allo sciopero della fame condotto da Cospito e sono ora accusate, sulla base di leggi del periodo fascista, di “reati” che appaiono assolutamente “surreali”.

Apprendiamo dalla stampa che per queste manifestazioni sono state/i indagate/i esponenti dell’associazionismo, dei movimenti e del mondo sindacale e tra questi sarebbe indagato, non si conosce per quali “accuse”, anche un militante intervenuto in rappresentanza dei COBAS SCUOLA SARDEGNA.

A tale proposito stigmatizziamo il fatto che molte/i delle/dei 70 “indagate/i” hanno visto il loro nome sbattuto sulla stampa (e ciò sarebbe già grave), senza che fosse stato loro notificato alcun atto di indagine.

Alcune/i altre/i nostri militanti, compreso il portavoce della nostra Organizzazione, solo per imprevisti dell’ultim’ora non hanno fisicamente partecipato alle manifestazioni per le quali, ora, 70 persone sono indagate e condividendo le motivazioni di quelle mobilitazioni i COBAS SCUOLA SARDEGNA si autoaccusano dello stesso “reato”: la libera espressione del dissenso.

Questo incredibile castello accusatorio, come d’altronde analoghe “indagini” degli ultimi anni in Sardegna, appalesano il clima di crescente repressione delle lotte e delle vertenze sociali, ma siamo certi che questi maldestri tentativi non riusciranno a tacitare il dissenso e la libertà di manifestare contro le ingiustizie.

Siamo solidali con tutte/i le e gli indagate/i.

 

Sassari, 21 maggio 2023

COBAS SCUOLA SARDEGNA

 

 

COBAS – Nuvole nere su Sassari e sulla libertà di manifestare

 

 

UNA TRAVERSATA IN BICICLETTA Civitanova – Civitavecchia: due mari, due appennini e trecento chilometri – di Gian Luigi Deiana

UNA TRAVERSATA IN BICICLETTA
Civitanova – Civitavecchia: 
due mari, due appennini e trecento chilometri
di Gian Luigi Deiana
 
Le penisole costituiscono sempre una tentazione all’attraversamento da mare a mare, e la presenza intermedia di montagne ne accentua la forza.
Quella che chiamiamo Italia è il frutto millenario di questa tentazione: venti che trasferiscono pollini e semi, migrazioni incessanti di faune, transumanze di mandrie e di greggi, e commerci e conflitti di genti umane.
 
La corsa ciclistica Tirreno-Adriatico è da decenni più una questione di costume che una gara sportiva, e una cosa bellissima da immaginare per un piccolo vagabondo in sella può essere l’indimenticabile Adriano De Zan che commenta in diretta l’attraversamento con gli elefanti guidato da Annibale il cartaginese.
Quando sei da solo per ore con la sola compagnia della tua ombra su due ruote sei padrone di immaginare qualunque cosa.
 
I tragitti stradali possibili in tutta l’Italia centrale sono numerosi, e svariano dai centottanta chilometri che separano Vasto da Formia ai circa trecentoventi che separano Ancona da Orbetello.
A me andava bene prendere come traguardo di arrivo il porto tirrenico di Civitavecchia, per una specie di legame infantile. E dunque, anche solo per associazione toponomastica, assumere come punto di partenza il porto adriatico di Civitanova, nelle marche, mi si imponeva praticamente da sè.
 
Dunque Civitanova – Civitavecchia, esattamente duecentonovantasette chilometri in una parentesi di bel tempo dopo la grande tempesta piovuta tra l’Emilia e le Marche.
E quindi tre giorni di giostra, in compagnia della propria ombra, in direzione sud-ovest, fissando il traguardo dei primi cento chilometri a Visso, sul confine tra Marche e Umbria.
I secondi cento chilometri a monte di Orte, sul confine tra Umbria e Lazio e i terzi cento chilometri a Civitavecchia, giù al porto vecchio.
 
Ma un conto è dirlo, con una carta stradale davanti e un evidenziatore in mano, e un conto è farlo, dovendosi concentrare su minuterie fondamentali: bagaglio essenziale, minimizzazione del peso, minima dotazione di emergenza… maglietta, maglione, sacco a pelo, lenti a contatto, legacci, fari da bici a pila, mappe, e affidamento all’angelo del signore.
 
La geografia ti pone davanti in successione due magnifiche barriere appenniniche, separate l’una dall’altra dal tratto mediano del Tevere: prima i monti Sibillini, che puoi guadagnare risalendo la valle del fiume Chienti.
Una volta su, puoi svalicare verso Foligno o verso Terni, ma se ti intrigano le gole spettacolari del fiume Nera ovviamente tiri verso Terni, laddove incrocerai le Marmore e la città, e così dopo una complicata successione di laghetti artificiali ti troverai sul Tevere.
Di qui dovrai salire di nuovo, su per i piani dei monti Cimini e poi verso Viterbo. 
Lì sarai già verso casa, e in qualche modo, benchè da lontano, comincerai a vedere di nuovo il mare.
 
Per quanto sia prodiga di visioni, la bicicletta non concede i tempi di trattenimento che si percepiscono come necessari. Non consente tregua perchè marcia sempre sull’imprevisto.
Così ti si sfoglia di continuo una incessante successione di luoghi che danno attimo dopo attimo una gioia e un rimpianto, perchè li ammiri mentre insieme ne fuggi via.
E così, come succede ai bambini, è facile che ti si fissino in mente frivolezze di poco conto piuttosto che vestigia riconosciute.
 
A Civitanova ho voluto fare una foto alla bici piazzandola sulla fiancata di un glorioso peschereccio in disarmo, e da quella benefica aura di salsedine sono poi propriamente partito, con la benedizione immaginaria delle generazioni di pescatori che hanno abitato nel tempo quella barca.
 
Appena esci dalla cittadina trovi l’indicazione di un santuario dedicato a santa Maria apparente: proprio così, “apparente”; questa è una attribuzione bellissima, perchè ognuno ci può trovare il significato che vuole.
Che nostra Signora quando le va appare, oppure che appare ma solo apparentemente, ecc..
Lei stessa si metterebbe un pò a ridere, però io non mi potevo fermare a vedere, e questo è stato quel giorno il mio primo rimpianto.
 
Il Chienti discende verso l’Adriatico senza grande fracasso: viene giù impregnato di argilla grigia lungo estese piane e colline sinuose.
Le coltivazioni sono ordinate e silenziose, anche perchè non si vede traccia di allevamenti, di pasture o di stalle, salvo per vecchi ruderi abbandonati.
In compenso la vecchia statale è diventata un’autostrada molto trafficata e rumorosa, fiancheggiata per chilometri da capannoni e stabilimenti industriali: niente più ermi colli e natii borghi selvaggi, benchè Recanati sia proprio là dietro.
Il peggio è che mentre persistono sul terreno moltissimi stabilimenti ormai abbandonati, rispetto a questi i nuovi stabilimenti non sono pensati in modalità sostitutiva, a riguardo del consumo di suolo, ma semplicemente ne divorano ancora di più, e così le strutture di servizio, le vie interne agli agglomerati, gli svincoli ecc.: è un harakiri incessante, incapace di pensare rimedio.
 
Quando superi Tolentino trovi una successione di piccoli borghi, laddove ciascuno di quelli di lato alla strada replica il proprio borgo madre adagiato sulla pendice della collina, in uno scenario di antica e invincibile bellezza.
Quello più invitante si chiama Càccamo, allietato da un lago artificiale nitido e invitante.
La lapide che domina il belvedere informa che l’area fu abitata da genti sicule, proprio sicule, fin dal quinto secolo prima di Cristo, e che furono queste a porre al luogo quel nome, Càccamo.
Vicende come questa possono forse spiegare come fu possibile a uno come Annibale, qualche secolo dopo, disporre di informazioni attendibili, e di una mappatura dei territori, e delle strade, addirittura a prova di elefante.
 
Il paesino di Muccia si trova su un altopiano.
Qui la strada si sdoppia all’altezza di una stazione di carburante: sei ancora nelle Marche, ma ad ovest vai a Colfiorito e Foligno, mentre a sud-ovest vai a Visso e Terni.
Facile a dirsi: io avevo addosso già ottanta chilometri di salita, leggera ma continua, e mi sarei  volentieri fermato per la notte nel motel lì a fianco: solo che era chiuso, con scritto “inagibile”, e questo è stato il mio primo incontro con la realtà dell’ultimo terremoto.
Ho preso una birra al bar, una piccola sarda ichnusa, e mi sono diretto a Visso: una ventina di chilometri ancora, con una ripida salita fino alla pieve di Macereto e una ripidissima discesa fino al paese.
 
Fino al paese? Nossignore, il paese non c’è più.
Restano curiosamente in piedi alcune costruzioni medioevali, mentre molti edifici di costruzione recente appaiono letteralmente crepati.
E’ il destino del cemento armato.
Cercando un luogo per dormire mi sono sentito un poco in colpa: non è bello fare turismo sul terremoto, e in realtà non ne avevo alcuna intenzione.
Non credevo che anche Visso fosse ridotta così, come Arquata o l’area del Tronto.
Ma ormai c’ero; un signore mi indicò un B&B al lato della baraccopoli, così potei mollare la bici e sistemarmi per la notte.
 
La baraccopoli era tenuta non solo con scrupolo, ma con una grazia particolare: una specie di spirito civico collettivo, o una specie di preghiera.
Andai a cena in paese, la vecchia Visso ormai sgomberata o sventrata.
Il chiosco dei giardinetti era animato da una diecina di giovani seduti serenamente a discutere delle loro cose.
E’ stata per me una immagine consolante, gioiosa a riguardo dei ragazzi e velata a riguardo dei loro genitori.
E’ bello che quelli che nei giorni della catastrofe erano ragazzini possano vivere oggi senza tutto il peso di quel trauma, ma credo che per la generazione dei loro adulti il trauma permanga, impossibile da cancellare.
 
La mattina dopo mi involai nel lungo canyon, con due maglioni addosso.
A Triponzo la gola del Nera si apre, e la successione di eremi e pievi segna la diversificazione delle vie: Fiastra, Cascia, Norcia, ecc..
Il sole riprese a illuminare il paesaggio, ora denso di olivi e colture.
All’incrocio per la strada di Spoleto fa mostra di sè una vecchia trebbia di legno di almeno ottanta anni fa: reca il marchio “Saima – Piacenza”.
E’ gemella di quella che avevamo in paese, negli anni cinquanta.
Poi crollò il prezzo del grano, e anche la nostra piccola trebbia di paese finì abbandonata in un angolo di strada.
Quali sono gli anni della gloria?
 
Le Marmore buttano giù il Velino sul Nera, e infatti si tratta di una vera cascata.
Se vi è stata pioggia fa un vero effetto.
Poi entri a Terni dal quartiere industriale delle acciaierie.
Una curiosità toponomastica della provincia è che i luoghi sono indicati col prefisso “vocabolo”.
Se per esempio abiti a Verdeprato il cartello indicherà “vocabolo Verdeprato”, ecc.: non capisco perchè.
 
Per entrare nel Lazio devi superare il Tevere.
Ma a questo punto devi decidere se passare per Amelia oppure per Narni.
Amelia comporta più salita, ma Narni è molto peggio: senza che tu lo sappia, se non sei in superstrada in automobile tu stai per entrare in un vero labirinto.
Infatti, laddove le vecchie statali sono diventate superstrade o autostrade, tutta la segnaletica è formulata per tale esclusiva funzione ed ignora chi invece va in trattore, a piedi o in bicicletta o comunque con mezzi interdetti alle superstrade stesse.
E lì, nel tratto di territorio ricompreso tra Narni e Orte, questo pasticcio si complica ancor più per la direttrice tripla composta dal fiume, dalla superstrada e dalla ferrovia. Questo obbliga quindi a decifrare una traiettoria assurda di sovrappassi, sottopassi e bretelle campestri e argini di lago.
A San Liberato mi ha fatto strada un signore a cavallo, altrimenti non avrei saputo come uscire da lì. 
 
Comunque il tratto di Narni è curioso: non devi attraversare il paese, devi invece percorrere in semicerchio tutta la collina a mezza costa su una stradina sbarrata ma aperta alle biciclette.
Lì incroci un grande cartello che ti informa di una cosa di cui non ti saresti mai accorto: sei nel “centro geografico dell’italia”, cioè proprio nell’ombelico della nazione.
Ovvero, sul parallelo 42, esattamente dove l’ importante acquedotto romano della via Formina incrocia il fiume Nera; solo che se ci vai rischi di dover chiamare i pompieri per tirartene fuori.
 
Dopo tali traversie superai comunque il Tevere, rimpiangendo i bei tempi dello stato pontificio.
Rifeci birra a Orte, e mi inerpicai sulla strada ortana verso Viterbo.
Era ormai quasi tardi per cercare alloggio per la notte e quindi appena raggiunto l’abitato di Bassano in Teverina tirai fuori il cellulare per cercare dove albergare.
Ma qui incappai in una duplice brutta sorpresa.
 
Il cellulare era scarico, a causa del navigatore a posizione cui ero stato costretto da Narni in poi, nell’incombenza di varcare il confine dello stato pontificio.
Quindi entrai al chiosco dei giardini del paese, frugai i miei zainetti alla ricerca del caricabatterie, e non lo trovai: infatti mi sovvenne che lo avevo dimenticato a Visso, vicino al letto dove avevo dormito la notte.
 
Come che sia la simpaticissima ragazza del bar mi trovò l’alloggio.
Poi frugò tra i suoi accessori di cellulare, ma invano.
Dunque mi indirizzò al ristorante lì vicino, denominato “La Fenice”, che presi come un nome augurale.
 
Avevo assoluta necessità di chiamare a casa poichè uno dei problemi infernali del cellulare consiste nel fatto che se appena non prende, o se è scarico, quelli di casa pensano subito alle varie ipotesi di catastrofe.
Ma per buona sorte “La Fenice” mi si presentò nelle sembianze della simpaticissima ragazza che serviva al banco, di nome Camilla.
Le chiesi il favore di digitarmi sul suo telefono il numero di casa mia, data la mia ansia; così potei telefonare e sistemare la cosa, ma…
 
Mentre chiudevo la conversazione sentii una voce meravigliata alle mie spalle: “Gian Luigi…”; era rivolta a me ed era stata pronunciata da una persona che riconobbi subito in preda all’incredulità: era un mio paesano, e per di più un caro amico.
Era sorpreso quanto me, tanto più che sebbene abitasse lì vicino, aggiunse, non pensava di passare in quel locale proprio quella sera.
Disse che poi aveva invece deciso di venire lì perchè tanto ci lavorava la figlia; “ah, e chi è tua figlia?”; “è lei, Camilla”.
 
In preda allo stupore abbiamo richiamato mia moglie.
Io designo queste situazioni evocando l’Angelo del Signore, almeno per ridere.
Mia moglie intanto diceva a Sandro che quando combino pasticci mi salvo sempre di culo.
Come figura letteraria è comunque meglio la mia.
 
La mattina filai dritto verso Viterbo.
La strada ortana è in condizioni pietose, però il paesaggio è magnifico e soprattutto ho avuto occasione, presso un minuscolo abitato indicato come frazione di Soriano, di vedere per la prima volta in oltre duecento chilometri una mandria di vacche.
Ormai è davvero difficile sentire greggi belar, muggire armenti, anche se gli augelli contenti svolazzano ancora per lo libero ciel: ma fino a quando? 
 
Su quella stessa rete di recinzione campeggiava un grande lenzuolo arcobaleno nel quale l’amministrazione comunale di Soriano nel Cimino si pronunciava per la pace.
Credo che le greggi e gli armenti, e gli augelli ed io, siamo totalmente concordi con tale dichiarazione.
 
Con questo animo di lì a poco mi sono ritrovato a Viterbo, ho ripercorso qualche vicolo dei tempi di scuola e rivisitato quella piazza e poi quella stazione e soprattutto il mio compagno di allora e di sempre, con una Ichnusa come testimone.
Poi mi sono involato verso il mare, ancora molto distante.
 
Tutto il territorio tra Vetralla e Monteromano mi è familiare fin da bambino.
Quindi l’ho attraversato con una specie di pace materna tutto intorno.
Mentre la temperatura si alzava, sui bordi della strada scodinzolavano ogni tanto grandi ragani verdi: mai visti in tale numero, belli e sconcertanti come non mai.
 
Alle quattro del pomeriggio ero a Civitavecchia giù al vecchio porto dei pescherecci.
Mi feci quelle banchine camminando con lentezza, con la bici per mano come davanti a casa.
Non so contare il numero di approdi di prima mattina e il numero di imbarchi all’ora del tramonto, che  mi hanno visto correre o aspettare di salire, tra quelle pietre e la nave, sempre con l’angelo del signore alle spalle. 
 
E anche ora, come ogni altra volta, era giunto il momento di tornare a casa.

SENTIERO KURDISTAN: unu camminu in logu nostu – Sardegna 2023 40° parallelo

SENTIERO KURDISTAN
unu camminu in logu nostu
Sardegna 2023 40° parallelo

Il 25 aprile 2023 abbiamo concluso a Baunei la terza marcia sarda di solidarietà con il Kurdistan.
E’ lunga poichè si tratta dell’attraversamento mediano dell’isola, da mare a mare, ed è propriamente una marcia poichè prevalentemente si delinea, per 180 chilometri, su territori campestri e crinali montani. 
Si tratta della terza volta, e quindi possiamo affermare che un collaudo attendibile è stato compiuto e un collaudo, come è chiaro, vorrebbe preludere a un augurio: “s’annu chi enit puru”, ovvero anche l’anno venturo.
Ora proviamo a spiegare la genesi di questa piccola manifestazione e l’augurio che desideriamo trarne, per quanto l’augurio più immediato e più urgente riguardi in questi giorni l’esito delle vicine elezioni in Turchia, e quindi un’incertezza e un pericolo molto più grandi di noi.

… continua nel documento allegato.

SENTIERO KURDISTAN Sardegna 2023

Laura Corda, Neoneli
Gabriella Cuccu, Ardauli
Mimma Deiana, Ardauli
Maria Luisa Loche, Nuraxinieddu
Elisa Piras, Tonara
Rosaria Piroddi, Nuoro
Franca Salvai, Sorgono
Francesca Sulis, Tonara
Linuccio Arrus, Teulada
Gian Luigi Deiana, Ardauli
Yol Deiana, Ardauli
Nicola Giua, Quartu Sant’Elena
Claudio Orrù, Bauladu
Piero Serusi, Gavoi

 

 

FOTO marcia SECONDA parte

SENTIERO KURDISTAN Sardegna 2023

22, 23, 24, 25 aprile 2023

https://drive.google.com/drive/folders/1Yvwnyv5kXrG0M082lLnU5jW3AeDiorl2

 

 

FOTO marcia PRIMA parte

SENTIERO KURDISTAN Sardegna 2023

18, 19, 25, 26 marzo 2023

I COBAS SCUOLA SARDEGNA scioperano il 5 maggio nella scuola contro i quiz Invalsi e non solo – Intervista a Nicola Giua COBAS SCUOLA SARDEGNA da reportsardegna24

Scuola: sciopero dei Cobas contro quiz invalsi: sit-in a Sassari
I COBAS SCUOLA SARDEGNA scioperano il 5 maggio nella scuola contro i quiz Invalsi e non solo.

da reportsardegna24
5 maggio 2023
Intervista a Nicola Giua
COBAS SCUOLA SARDEGNA

 

https://www.reportsardegna24.it/video/scuola-sciopero-dei-cobas-contro-quiz-invalsi-sit-in-a-sassari/?amp=1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sciopero sindacati di base del 5 maggio: soddisfazione di Cobas Sardegna. La Tecnica della Scuola 7 maggio 2023

Sciopero sindacati di base del 5 maggio: soddisfazione di Cobas Sardegna.

da La Tecnica della Scuola
7 maggio 2023

https://www.tecnicadellascuola.it/sciopero-sindacati-di-base-del-5-maggio-soddisfazione-di-cobas-sardegna

Quel ragazzo gentile – di Amedeo Spagnuolo da Il Manifesto Sardo – 2 maggio 2023

Quel ragazzo gentile

di Amedeo Spagnuolo

da Il Manifesto Sardo

2 maggio 2023

https://www.manifestosardo.org/quel-ragazzo-gentile/

COBAS SCUOLA SARDEGNA – Comunicato Stampa SCIOPERO 5 maggio 2023

COBAS SCUOLA SARDEGNA
Comunicato Stampa
SCIOPERO 5 maggio 2023

In Sardegna eccezionale adesione allo SCIOPERO della SCUOLA
ed al BOICOTTAGGIO contro i distruttivi quiz INVALSI nelle
scuole elementari e ottima adesione anche negli altri ordini di scuola per la vertenza SCUOLA con decine di scuole interamente CHIUSE, centinaia di classi con Quiz bloccati e migliaia di Docenti e Ata in sciopero

 

Lo Sciopero di oggi, 5 maggio 2023 indetto dai COBAS SCUOLA SARDEGNA (e da Unicobas nonché dai Cobas Scuola, solo per la primaria), nelle scuole dell’infanzia, elementari e secondarie di primo e secondo grado ha avuto una buona partecipazione sull’intero territorio italiano ed in Sardegna è ottimamente riuscito.
L’adesione allo SCIOPERO di Docenti e Ata, e la significativa adesione alla protesta di tantissimi genitori (che hanno tenuto i loro bambini/e a casa), hanno contribuito in maniera importante a BOICOTTARE la seconda giornata (italiano) dei Quiz INVALSI nelle scuole elementari.
Abbiamo conferma da tutta la Sardegna di DECINE di plessi o scuole completamente CHIUSE per sciopero nelle città ed in tantissimi paesi e di tante altre scuole dove comunque i Quiz INVALSI sono SALTATI, (totalmente o parzialmente), per SCIOPERO delle/degli insegnanti, e/o delle/dei Collaboratrici/tori Scolastici o per SCELTA delle famiglie che hanno tenuto a casa i loro figli non condividendo la scuola degli insulsi indovinelli o dove sono stati somministrati ad un numero ridicolo di alunni presenti.
Grazie, quindi, al coinvolgimento ed alla collaborazione di insegnanti, collaboratori scolastici e genitori i Quiz non sono stati propinati a migliaia di nostre/i piccole/i alunne/i come già avvenuto nella precedente giornata del 3 maggio con i quiz di inglese grazie alla collaborazione delle famiglie, in ragione del DIVIETO di scioperare per diversi giorni e come speriamo avverrà il prossimo 9 maggio.
L’INVALSI, more solito, racconterà che i quiz si sono svolti nella maggior parte delle classi ma i “MAGLIARI” dell’Istituto di Valutazione non dicono che le classi che vengono “usate” per tali numeri sono solo le cosiddette “classi campione” le quali (1 o 2 per scuola) sono le UNICHE che vengono “utilizzate” dall’Invalsi per fornire questi “numeri”.
A tale proposito è utile sapere che l’Invalsi ha escluso da anni le scuole cosiddette “contrastive” (dove negli ultimi anni non si sono MAI svolti i quiz), da tale campionatura perché in tali Istituti NON vi sono classi cosiddette “campione”.

Inoltre, molti dirigenti scolastici (proprio perché queste classi sono le uniche che “fanno numero”), dedicano “grande attenzione” e usano tutto il loro potere di “persuasione” nei confronti di Docenti, Ata e Genitori affinché, anche “cum manu militari”, in tali classi i quiz si svolgano “costi quel che costi”.

Oggi, oltre allo SCIOPERO, si è tenuta una manifestazione dei COBAS SCUOLA SARDEGNA a SASSARI, dalle ore 10:00 in piazza Castello.

Ma oggi lo SCIOPERO è stato indetto dai COBAS SCUOLA SARDEGNA anche

PER un significativo rinnovo economico del CCNL Scuola;

PER una vera stabilizzazione del precariato;

PER la riduzione del numero di alunni per classe con la copertura di tutti i vuoti in organico del personale Docente e Ata;

PER un vero piano di investimenti di edilizia scolastica;

PER una vera democrazia sindacale e contro gli accordi che limitano il diritto di sciopero;

PER lo sviluppo della lingua, della cultura e della Storia della Sardegna;

CONTRO la scuola del “merito”, gli inutili e dannosi quiz INVALSI, le “competenze” addestrative e l’autonomia differenziata;

CONTRO la proposta di “tutoraggio” degli insegnanti e la riforma in tema di reclutamento e formazione degli insegnanti;

CONTRO i progetti blindati del PNRR sulla scuola e la digitalizzazione selvaggia;

CONTRO il vincolo triennale;

CONTRO il lavoro gratuito degli studenti nei PCTO e negli stage e per l’abolizione della loro obbligatorietà.

Nicola Giua
COBAS SCUOLA SARDEGNA
INFO: 3497836178

 

Comun. SCIOPERO Scuola e NO Invalsi 05-05-2023 – COBAS SCUOLA SARDEGN

 

 

SCIOPERO della SCUOLA venerdì 5 maggio 2023 – Manifestazione a SASSARI p.zza Castello ore 10:00 – COBAS SCUOLA SARDEGNA

SCIOPERO della SCUOLA

venerdì 5 maggio 2023

Docenti, Ata, Educatori di ogni ordine e grado

Manifestazione a SASSARI

p.zza Castello ore 10:00

COBAS SCUOLA SARDEGNA

 

PER un significativo rinnovo economico del CCNL Scuola; 

PER una vera stabilizzazione del precariato; 

PER la riduzione del numero di alunni per classe con la copertura di tutti i vuoti in organico del personale Docente e Ata;

PER un vero piano di investimenti di edilizia scolastica; 

PER una vera democrazia sindacale e contro gli accordi che limitano il diritto di sciopero; 

PER lo sviluppo della lingua, della cultura e della Storia della Sardegna;

CONTRO la scuola del “merito”, gli inutili e dannosi quiz INVALSI, le “competenze” addestrative e l’autonomia differenziata;

CONTRO la proposta di “tutoraggio” degli insegnanti e la riforma in tema di reclutamento e formazione degli insegnanti;

CONTRO i progetti blindati del PNRR sulla scuola e la digitalizzazione selvaggia; 

CONTRO il vincolo triennale; 

CONTRO il lavoro gratuito degli studenti nei PCTO e negli stage e per l’abolizione della loro obbligatorietà;

CONTRO qualsiasi GUERRA, le servitù militari e le spese militari in continuo aumento e le nuove colonizzazioni con l’imposizione di servitù energetiche.

 

 

Manifesti e locandina SCIOPERO della SCUOLA 5 maggio 2023 – COBAS SCUOLA SARDEGNA

 

 

manifesto NO INVALSI SCIOPERO della SCUOLA 5 maggio 2023

 

 

manifesto locandina SCIOPERO della SCUOLA 5 maggio 2023

 

volantino SCIOPERO della SCUOLA 5 maggio 2023 – COBAS SCUOLA SARDEGNA

 

 

DICHIARAZIONE di INDISPONIBILITA’ DOCENTI ai QUIZ INVALSI 2023

indisponibilità Docenti quiz INVALSI 2023

 

 

Comunicazione Ministero Istruzione e “merito” su SCIOPERO 5 maggio 2023

Nota Ministero sciopero 5 maggio 2023

NEWROZ Sardegna 2023: seconda parte della marcia sarda di solidarietà kurda 22, 23, 24, 25 aprile 2023

NEWROZ Sardegna 2023: 
seconda parte della marcia sarda di solidarietà kurda
22, 23, 24, 25 aprile 2023
 
La prima parte della marcia si è svolta in quattro tappe, per un totale di circa 100 km, nei giorni dell’equinozio di primavera, secondo l’itinerario consueto, partendo da S’archittu: Santu Lussurgiu, Ardauli, Sorgono, Tascusì: di passaggio, il Montiferru, il lago Omodeo, Sa Crabarissa, Giuanni Faes.
 
La seconda parte si svolgerà anch’essa in quattro tappe, per un totale di circa 80 km, da sabato 22 aprile a martedi 25 aprile, partendo dal passo di Tascusì: Separadorgiu, Funtana Bona, Genna Cruxi, Pedralonga: di passaggio, Bruncu Spina, Correboi, Monte Novu, Fennau, cioè i crinali del Gennargentu e dei Supramonti.
 
Per agevolare una partecipazione anche parziale, la partenza del primo tratto (passo di Tascusì – Separadorgiu con attraversamento sul Bruncu Spina) è fissata per le ore 12 di sabato 22 aprile.
 
Domenica 23 aprile alle ore 10 da Separadorgiu con sosta alle 13 a Correboi e arrivo a Funtana Bona (Foresta Montes) alle ore 17.
 
Lunedi 24 aprile partenza da Foresta Montes alle ore 10, sosta a Fennau alle ore 13 e arrivo a Genna Cruxi (statale 125 bivio Urzulei) alle ore 17.
 
Martedì 25 aprile, Festa della Liberazione, partenza dal bivio di Urzulei sulla 125 alle ore 10, arrivo a Pedralonga ore 14.
 
Conclusione della MARCIA a Baunei alle ore 17: in occasione della Festa della Liberazione, se sarà possibile,  porteremo come lo scorso anno il nostro saluto alla cittadinanza.
 
Sarà nostra cura disporre di un’auto di appoggio e dei recapiti telefonici eventualmente necessari:
 
Gian Luigi Deiana  328.0451582
Nicola Giua             349.7836178
 
JIN JIYAN AZADÌ
 
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