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Le lotte e l’opposizione non verranno fermate dalla magistratura padronale. COBAS Sardegna
COBAS Sardegna
Le lotte e l’opposizione non verranno fermate dalla magistratura padronale.
Gravissima e ulteriore fase d’attacco al sindacalismo di base a Piacenza con la palese volontà di fiaccare per via giudiziaria le lotte e l’opposizione a condizioni di lavoro che, nella logistica in particolare, sono sempre più insopportabili per lavoratrici e lavoratori.
I COBAS Sardegna esprimono la loro condanna per il tentativo di criminalizzare l’attività dei sindacalisti del SI Cobas e dell’USB colpiti dai provvedimenti restrittivi, a cui va la nostra totale solidarietà, e si adopereranno affinché le manifestazioni di protesta contro questo abominio giudiziario abbiano la più ampia diffusione possibile.
Nicola Giua
(Portavoce COBAS Sardegna)
IL SASSO E IL PANTANO: allegoria di un Governo e delle sabbie mobili – di Gian Luigi Deiana
IL SASSO E IL PANTANO: allegoria di un Governo e delle sabbie mobili
di Gian Luigi Deiana
Quando si butta un sasso in un pantano ovviamente si appuntano sguardi ostili verso chi ha buttato il sasso e ciò avviene spontaneamente da parte di chicchessia.
Tuttavia oltre agli sguardi di disappunto si montano poi veri e propri giudizi di spregio, e ciò non avviene da parte di chicchessia, ma avviene specificamente da parte di chi sguazza nel pantano.
Se vale l’allegoria, Giuseppe Conte è il manigoldo che ha tirato il sasso, e l’opera di governo di Mario Draghi è il pantano.
Riflettendo anche un poco, vi sono molte ragioni per capire che il problema non è il sasso, ma è il pantano: non è Conte il pasticcione, ma è Draghi il gran genio.
Se questo è vero, ed è verissimo, il sasso sarebbe persino provvidenziale.
Purtroppo però è solo un sasso piccolo piccolo, mentre il pantano è un’acqua stagnante grande grande.
Addirittura il manigoldo che ha tirato il sasso non ha chiesto affatto le dimissioni del capo del pantano: ha solo detto che non si fida più di galleggiare a occhi chiusi.
Tuttavia il capo del pantano si è offeso, e ha approfittato per alzare la posta.
E dunque, in cosa consiste la posta?
Memori dell’emergenza covid, la posta consisteva nell’attraversamento dell’emergenza sanitaria “e” nella pianificazione del rilancio dell’economia, il cosiddetto PNRR, cioè il salvadanaio acquisito proprio da Conte nei suoi ultimi mesi di governo.
Dunque Draghi subentrava a Conte in una fase di emergenza sanitaria ormai controllabile e col beneficio di un salvadanaio propriamente eccezionale.
Sarebbe stato assolutamente ovvio individuare la priorità assoluta, per esempio ed in primis la ricucitura integrale della struttura sanitaria, dagli ospedali ai medici di base.
E per esempio, in necessaria retrocessione, le sovvenzioni ai pirati del commercio di armamenti o di impianti selvaggi di pale eoliche.
E invece no: le opzioni di priorità si sono platealmente invertite, e il pantano di acque stagnanti è diventato nel volgere di soli due anni un pantano di sabbie mobili.
Le sabbie mobili sono mobili in quanto i loro mantelli di fango scivolano l’uno sull’altro e comportano una emergenzialità continua: infatti il capo del governo visibilmente non chiude occhio ed è pieno di rughe, povero super-mario che tutto il mondo ci invidia.
E tuttavia è lui medesimo che ha trascinato l’intero paese nel grande gorgo e ne è certamente responsabile, in quanto chiunque lo avrebbe potuto evitare.
Draghi ha reclutato in piena autonomia il proprio equipaggio, che è costituito essenzialmente da signorsì di straordinaria equivocità ideologica ovvero da mini-ministri: la si direbbe la squadra di governo più mediocre di tutta la storia della repubblica.
Tuttavia ciò non traspare mai apertamente in quanto tale equipaggio gode della copertura del Presidente della Repubblica e della reticenza dei mezzi di informazione: tutto questo amalgama è il grande ceto parapolitico che sguazza da due anni nel pantano e che intende ad ogni costo continuare a sguazzare.
Insomma non si tratta di parapolitica, si tratta letteralmente di parassitologia.
Il cosiddetto Governo dei Migliori in quanto governo del parassitismo di ministero o di testata.
Così sull’emergenza sanitaria ha cominciato a scivolare l’emergenza economica, sull’emergenza economica l’emergenza della guerra, sull’emergenza della guerra l’emergenza energetica, sull’emergenza energetica la delega alla NATO (alla NATO!) della transizione ecologica, sulla delega alla NATO una deviazione della politica estera in favore di regimi assassini, su tale deviazione una accelerazione della produzione di armamenti e del relativo commercio con paesi in guerra, su tali irrespirabili emergenzialismi la secretazione degli atti e dei contratti.
Questo è, in sintesi, l’irrinunciabile Mario Draghi che tutto il mondo ci invidia.
Ora siamo nella tenaglia, tra Scilla e Cariddi: un mare di sabbie mobili genera uno stato di narcolessi.
Tutto appare come immodificabile e quindi solo il solito nocchiero può garantire il tuo sonno.
Il suo equipaggio, a sua volta, nel suo sguazzare ne ha creato il finto carisma e i suoi trombettieri di editoriali e talk show ne hanno creato la mitologia.
Questo è quanto.
Il problema non è il sasso, sono le sabbie mobili.
La scuola italiana è finita. Quella sarda non è ancora iniziata. De Cristiano Sabino – dae S’Indipendente 18 de treulas 2022
La scuola italiana è finita.
Quella sarda non è ancora iniziata.
de Cristiano Sabino
dae S’Indipendente
18 de treulas 2022
https://www.sindipendente.com/blog/la-scuola-italiana-e-finita-quella-sarda-non-e-ancora-iniziata
La faccia del vecchio di Amedeo Spagnuolo – da Il Manifesto Sardo – 16 luglio 2022
La faccia del vecchio
di Amedeo Spagnuolo
da Il Manifesto Sardo
16 luglio 2022
https://www.manifestosardo.org/la-faccia-del-vecchio/
UNA SCUOLA SENZA PEDAGOGIA – documento del seminario estivo dei COBAS SCUOLA SARDEGNA – Ulàssai luglio 2022
UNA SCUOLA SENZA PEDAGOGIA
documento del seminario estivo dei COBAS SCUOLA SARDEGNA
Ulàssai luglio 2022
La grande onda dell’emergenza (prima pandemica, poi anche economica, e infine propriamente bellica) ha investito tutti i settori della vita civile: il sistema sanitario, l’apparato produttivo, l’organizzazione dei trasporti, l’informazione pubblica, ecc..
Il contraccolpo sulla scuola è apparso nell’immediato meno dirompente e illusoriamente risolubile, ma non è stato per questo meno grave: l’onda ha infatti operato nelle fondamenta, lasciando l’intero edificio in balia di una risacca senza fine, il ripiego sulla provvisorietà, l’arbitrio dirigenziale, le fissazioni sempre più scomposte del ministro in scena.
Il brodo di coltura di questa condizione, ovvero il medium generale sollecitato ad ogni livello per ogni azione scolasticamente deputata (lo studio, la didattica, l’organizzazione), è costituito dalla digitalizzazione.
Questa, quanto più diviene generalizzata, tanto più comporta il dissolvimento di tutto il tessuto delle relazioni condivise: la programmazione didattica, la vita in classe, le deliberazioni collegiali, le procedure di valutazione, ecc..
Si tratta letteralmente della dissoluzione della scuola come “comunità educante”.
Per effetto della spoliazione del senso pedagogico, si tratta quindi dello smantellamento della scuola così come intesa dalla Costituzione della Repubblica;
Non sorprende che il Ministro dell’Istruzione oggi in carica, alfiere dichiarato della pretesa necessità di questo genere di metamorfosi (in realtà già ibridamente avviata da molti suoi funesti predecessori), ponga teatralmente come faro dell’istruzione la didattica delle “competenze”, ponga come competenza guida la digitalizzazione, ponga come strumento principe della valutazione scolastica il modello dei quiz, ponga come perno educativo addirittura la simbologia patriottica in luogo dei primissimi valori costituzionali.
Non sorprende nemmeno, nell’inedita fisionomia di una società in stato di progressiva frantumazione, e sempre più rattrappita a riguardo delle relazioni sociali fondamentali, il fatto che stia visibilmente venendo meno tra i cittadini non solo la fiducia nella politica, ma anche la fiducia nelle istituzioni e la stessa percezione dell’interesse generale.
La scuola è il centro di questo collassamento: essa è già, e rischia di esserlo sempre di più, l’occhio di questo ciclone epocale.
Questo ci impone di predisporre condizioni di opposizione professionale e di resistenza civile a fronte di una tale dinamica suicidaria:
– resistere all’assedio condotto pervicacemente dal ministero con l’imposizione retorica e pratica della didattica delle competenze;
– combattere l’accomodamento crescente della classe docente alla prassi totalizzante dello smart working e alla riduzione fantasmatica della collegialità;
– contrastare la crescente sottrazione della funzione valutativa al reale contesto scolastico, e la crescente deriva dei modi della valutazione verso procedure standard costituite da batterie di test e di quiz e sempre più affidate ad agenzie “superiori”, avulse dalla condizione di vita scolastica reale;
– prestare estrema cura e attenzione al fenomeno sempre più diffuso, benché generalmente subdolo e sotterraneo, di quella che possiamo ormai definire la “patologia digitale”: una condizione tossica che espone il soggetto in età scolare al rischio di ottundimento dei propri interessi, di spoliazione del proprio margine di libertà e di responsabilità, di mutilazione della propria individualità e della propria dimensione sociale.
Le competenze sono strumenti e la consuetudine digitale è un mezzo.
Ma strumenti e mezzi non sono fini educativi e non sono valori etici.
La scuola è relazione: è contiguità fisica e condivisione spirituale, comunanza psicologica e condivisione sociale.
La scuola è concretamente relazionale, illuminata dalla responsabilità pedagogica condivisa, o non è.
COBAS SCUOLA SARDEGNA
Seminario estivo di Ulàssai luglio 2022
UNA SCUOLA SENZA PEDAGOGIA – COBAS SCUOLA SARDEGNA
Bianchi e USR Sardegna danneggiano e umiliano i vincitori di concorso – COBAS SCUOLA SARDEGNA
Bianchi e USR Sardegna danneggiano e umiliano i vincitori di concorso
Vi immaginate?
Siete precari, fate un concorso per l’abilitazione pieno di errori, trappole e domande assurde per poter finalmente ottenere l’anelata abilitazione all’insegnamento.
Alla fine riuscite a passare la selezione, però vi rendete presto conto che, probabilmente, tutto è stato vano perché l’Ufficio Scolastico della Sardegna non ha ancora pubblicato le graduatorie di merito relative ad alcune classi del concorso ordinario.
Senza pubblicazione della graduatoria di merito, per l’abilitazione conseguita con concorso ordinario, non è possibile procedere con lo scioglimento della riserva.
Infatti lo stesso Ministero ha chiarito che l’abilitazione può essere spesa solo se l’Ufficio Scolastico Regionale ha prodotto la graduatoria di merito definitiva relativa alla classe di concorso di interesse.
Se l’Ufficio scolastico è inadempiente, il sistema di Istanze Online escluderà la graduatoria di prima fascia con riserva, mantenendo quella di seconda fascia.
Così i vincitori del concorso non possono né sciogliere la riserva né scegliere la provincia per l’immissione in ruolo e non possono essere inseriti in prima fascia GPS.
Insomma, un bel pasticcio davvero, dovuto alla proverbiale capacità organizzativa e alla nota vicinanza ai lavoratori della scuola sarda.
La scadenza per lo scioglimento della riserva è il 20 luglio con la relativa domanda da inviare entro il 21 luglio, sia per l’abilitazione che per la specializzazione sul sostegno.
Negli ultimi giorni, in quasi tutti gli USR, c’è stata un’accelerazione nella pubblicazione e la ripubblicazione di alcune graduatorie già note con gli idonei oltre ai vincitori.
Quasi tutti tranne l’USR della Sardegna e di poche altre regioni. In parole povere, se l’USR non pubblica le graduatorie, non è possibile far valere il titolo e i docenti rimarranno a terra.
Molti colleghi che hanno superato il concorso, stanno giustamente protestando.
I COBAS Sardegna sono al loro fianco e sono pronti a sostenerli in ogni maniera contro questa dabbenaggine dell’ USR sardo.
Il Ministero non è comunque esente da responsabilità, perché non si può bandire un concorso con due anni di ritardo, svolgere le prove dopo altri due anni e non avere le graduatorie pronte per le immissioni in ruolo.
Il minimo che possa fare il ministro Bianchi è concedere una proroga e scusarsi con i tanti docenti danneggiati dall’incompetenza e dall’incuria che caratterizza sempre di più l’organizzazione del mondo della scuola.
Bianchi e USR Sardegna danneggiano e umiliano i vincitori di concorso
Comunicato di solidarietà con i militanti ed il popolo Kurdo – COBAS Sardegna
Comunicato di solidarietà con i militanti ed il popolo Kurdo
COBAS Sardegna
I COBAS Sardegna condannano l’ignobile baratto della estradizione in Turchia dei militanti Kurdi rifugiati in Svezia e Finlandia richiesto dal sanguinario dittatore Erdogan in cambio del suo assenso al loro ingresso nella NATO.
Tale evento se realizzato costituirebbe un precedente gravissimo e un ulteriore tassello della persecuzione del popolo Kurdo.
I COBAS Sardegna nell’esprimere piena solidarietà alle compagne ed ai compagni Kurdi si impegnano a denunciare in tutte le sedi politiche e sindacali tale gravissimo e vile scambio in nome dell’atlantismo imperante che si consuma con la colpevole complicità della UE.
I COBAS Sardegna si dichiarano disponibili alla partecipazione ad eventuali azioni di protesta che si deciderà di organizzare in appoggio alle/ai militanti Kurdi rifugiati e dell’intero popolo Kurdo.
COBAS Sardegna
comunicato solidarietà militanti Kurdi – COBAS Sardegna
KNK – Sul memorandum di Svezia e Finlandia
Bandiera Kurda su Punta La Marmora (montagna più alta in Sardegna), issata questa mattina all’alba da Gian Luigi Deiana
“Eppure il Vento soffia ancora…”. In ricordo di Gilberto Vento
“Eppure il Vento soffia ancora…”.
Gilberto Vento, militante ed importante esponente della sinistra pisana e dei Cobas della Scuola se n’è andato con la serenità di sempre senza abbandonare mai la lotta.
La sua attività ed il suo impegno sindacale nei Cobas scuola di Pisa hanno reso quella sede una delle maggiori per consensi e azioni di successo per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il suo insegnamento nella pacatezza delle analisi, la sua concretezza operativa, il suo costante sforzo di ricercare le migliori mediazioni possibili anche nelle controversie più difficili, sono state un esempio anche per i COBAS Scuola Sardegna.
Noi tutte e tutti gliene siamo profondamente grati.
La sua scomparsa ci rattrista e addolora eppure… Gilberto continuerà a fischiare nelle nostre menti e in quelle di tante/i i suoi moniti ed il suo esempio.
I COBAS Scuola Sardegna si stringono con sincero affetto all’inseparabile moglie Franca, alle figlie Giulia e Francesca e ai Cobas scuola di Pisa che, siamo certi, sapranno valorizzare la sua forte eredità politica e sindacale.
COBAS SCUOLA SARDEGNA
SCIOPERO Generale contro la Guerra e Manifestazione a Cagliari 20 maggio 2022 foto e video
SCIOPERO Generale contro la Guerra e
Manifestazione a Cagliari 20 maggio 2022
foto e video
(di Nicola Giua e Andrea Scano)
COBAS SCUOLA SARDEGNA
GRANDE adesione in SARDEGNA allo SCIOPERO della Scuola di venerdì 6 maggio 2022 e Boicottaggio quiz Invalsi – dati del Ministero
ADESIONE Sardegna SCIOPERO Scuola 06-05-2022 – dati Ministero
SCIOPERO Generale contro la GUERRA 20 maggio 2022 – manifestazione a Cagliari via Torino CA ore 09:30
SCIOPERO GENERALE contro la GUERRA
di tutto il lavoro pubblico e privato
20 maggio 2022
CONTRO la GUERRA, l’aumento delle spese militari e l’invio di armi, contro le servitù militari, contro l’utilizzo della nostra terra per “giochi di guerra”, contro le fabbriche di armi e contro l’economia di guerra.
PER l’utilizzo delle risorse a fini sociali, per l’istruzione, per mettere fine alla precarietà e allo sfruttamento, per il rilancio delle retribuzioni e per un salario garantito.
Manifestazione a Cagliari
venerdì 20 maggio 2022
ore 09:30 in via Torino presso il
Comando Militare della Sardegna
SCIOPERO contro la GUERRA 20 maggio 2022
Grande adesione allo SCIOPERO nella Scuola in Sardegna ed al Boicottaggio dei quiz Invalsi 06-05-2022 – COBAS SCUOLA SARDEGNA
Comunicato Stampa – 6 maggio 2022
In Sardegna grande successo dello SCIOPERO della SCUOLA
e BOICOTTAGGIO contro i distruttivi quiz INVALSI
nelle scuole elementari e buona adesione anche negli altri
ordini di scuola per la vertenza SCUOLA con decine di scuole interamente CHIUSE e centinaia di classi con Quiz bloccati
COBAS SCUOLA SARDEGNA
Comun. SCIOPERO Scuola e NO Invalsi 06-05-2022 – COBAS SCUOLA SARDEGNA