COBAS Scuola Sardegna: La Didattica a Distanza non è obbligatoria e, allo stato attuale delle norme vigenti, rimarrà tale per docenti e studenti

COBAS Scuola Sardegna

Comunicato Stampa – 9 aprile 2020

La Didattica a Distanza non è obbligatoria e, allo stato attuale delle norme vigenti, rimarrà tale per docenti e studenti

Da oltre un mese sono state saggiamente sospese le attività didattiche in tutte le scuole ed il Ministero della Pubblica (?!?) Istruzione ha cercato in tutti i modi di prescrivere una modalità di Didattica a Distanza con interventi, estemporanei o meno, della Ministra Azzolina e con varie note di burocrati del ministero le quali, come è noto, non hanno alcun valore giuridico.

Tante/i Dirigenti Scolastici hanno, quindi, cercato di imporre la Didattica a Distanza nei più svariati modi con l’iscrizione del personale a piattaforme varie per video conferenze, prevedendo orari settimanali di videolezione, assumendo che si dovesse firmare il (già illegittimo di per se stesso), registro elettronico con le presenze quotidiane indicando anche le “assenze” delle/degli alunne/i.

Inoltre si è cercato di far modificare le programmazioni didattiche, imporre forme varie di valutazione e attivare riunioni degli Organi Collegiali on line.

Altre/i Dirigenti Scolastici hanno preso atto della situazione e lasciato alla serietà e competenza delle/dei Docenti (con rispetto della libertà di insegnamento) l’organizzazione di questi interventi, che sono assolutamente ed esclusivamente volontaristici.

Ed, infatti, le/gli insegnanti hanno, in vario modo (e si ribadisce in maniera volontaria e con propri mezzi ed a proprie spese), assicurato varie attività didattiche, educative, e di ascolto e condivisione del difficile momento, con le/i proprie e propri alunne/i e studentesse e studenti.

Ieri, 8 aprile 2020, è stato pubblicato il Decreto Legge n. 22 (approvato nel Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2020) che intende normare le “misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”.

Sulla cosiddetta Didattica a Distanza il comma 3, dell’art. 2 afferma quanto segue:

“…in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione”.  

Secondo varia stampa la generica dicitura inserita nel Decreto Legge sulla Scuola significherebbe che “la Didattica a Distanza diventa obbligatoria per le/i docenti”.

Non scherziamo…

Se così fosse perché non è stato chiaramente scritto “la Didattica a Distanza è obbligatoria per tutte/i le/i Docenti”?

Semplicemente perchè non possono imporre alcunchè alle/ai Docenti nelle loro case, con propri strumenti e connessioni, a proprie spese!!!

Nel mondo del diritto ciò che è stato scritto può essere definibile come un auspicio, una mera “clausola di stile”, ma niente di più.

L’interpretazione corretta di quanto è stato scritto nel testo del Decreto Legge è quindi che il personale docente che ha strumenti informatici o tecnologici a disposizione, e li VUOLE UTILIZZARE, ASSICURA ?!? la Didattica a Distanza.

Cioè quanto accade già adesso, con grande abnegazione, da parte del mondo insegnante.

La verità è che si vuole utilizzare la selvaggia digitalizzazione ed informatizzazione della Didattica (con la DaD),  non solo per gestire l’emergenza Covid 19 ma anche per prefigurare il futuro della scuola.

Tutto ciò traspare dall’arroganza e dall’incompetenza della Ministra Azzolina (e dagli invasati suoi collaboratori), e dai suoi vari interventi (in conferenze stampa, trasmissioni televisive varie e sui social), e da come si sono scatenati gli appetiti di tutte le big data e dei fanatici del digitale a scuola.

Però anche la stessa Azzolina “singolarmente” non usa mai il termine “obbligatorio” ma usa forme retoriche come “la Didattica a Distanza non è più un’opzione”. E quindi cosa sarebbe?

Hanno tentato di introdurre la DaD per via amministrativa ed ora tentano di imporla con un atto avente valore di legge che NULLA può imporre.

Molte/i Dirigenti Scolastici sono tornati all’attacco, assumendo la supposta obbligatorietà da parte delle/dei Docenti, cercando non solo di imporre la DaD ma anche le valutazioni, le firme sul registro elettronico, le nuove programmazioni e le riunioni di Organi Collegiali on line.

Ribadiamo che nulla è cambiato e che niente di tutto ciò può essere imposto nè alle/ai Docenti nè alle/agli studenti e studentesse.

Pensiamo che, comunque, con queste modalità si rischia di disincentivare tante/i docenti che stavano assicurando, motu proprio, attività varie con e per le/gli studenti.

Tutte/i noi sappiamo (e al Governo ed al Ministero lo sanno meglio e più di noi) che quest’anno scolastico non si rientrerà a scuola e che potrebbe essere addirittura a rischio l’inizio delle “normali” attività didattiche dal prossimo mese di settembre.

A maggior ragione, invece che prevedere vari scenari, con fantastiche riaperture delle scuole dal 18 maggio, e diversificate forme di espletamento degli esami (di terza media e dell’esame di Stato), e buttare 70 milioni di euro in dotazioni informatiche, dal ministero avrebbero dovuto seriamente comunicare (ma con questa Ministra appare un’operazione impossibile impegnata a discutere di 6 politico, serietà degli esami e simili boutades), che l’anno scolastico è già concluso che vi potrebbero essere problemi per il regolare avvio del prossimo ed appellarsi a tutte/i le/gli insegnanti e le studentesse e studenti affinchè si possa fare quanto possibile e proficuo in questo periodo emergenziale.

Contestualmente si sarebbe dovuto approntare un vero PIANO (e finanziarlo) per la ripresa delle attività nel prossimo anno scolastico con nuove modalità e nuovi scenari e, quindi, prevedere un sensibile riduzione del numero di alunne/i per classe (che chiediamo da decenni per una didattica di qualità e contro la dispersione scolastica e che in questo momento appare ineludibile per le regole di distanziamento sociale), nonché un immediato intervento di edilizia scolastica, l’aumento degli organici di Docenti e Ata, un finanziamento serio per il funzionamento ordinario delle scuole pubbliche (che normalmente sono alla fame), l’immissione in ruolo di tutte/i le/i Docenti e Ata precarie e precari che da tanti anni hanno il diritto di essere assunti a tempo indeterminato.

E infine andrebbe assicurato un serio intervento sul diritto allo studio con fondi disponibili per convitti, trasporti, mense che possano attenuare le gravi difficoltà vissute nelle nostre scuole anche grazie al selvaggio dimensionamento degli Istituti Scolastici degli ultimi vent’anni e magari riaprendo le scuole chiuse in Sardegna e aumentando sensibilmente il numero degli Istituti Scolastici autonomi che spesso, ormai, sono ingestibili.

La Scuola questo dovrebbe chiedere: altro che “Didattica a Distanza.

Alleghiamo un documento dei COBAS Scuola Sardegna: “La Didattica a Distanza, come se…”.

per i COBAS Scuola Sardegna

Nicola Giua

 

 

Documento dei COBAS Scuola Sardegna: La Didattica a Distanza, come se…

COBAS Scuola Sardegna – Didattica a Distanza come se…

 

Comunicato Stampa COBAS Scuola Sardegna 9 aprile 2020

comunicato stampa – COBAS Scuola Sardegna – Didattica a Distanza come se…. – 09-04-2020

 

Decreto Legge n. 22 dell’8 aprile 2020 – misure urgenti sulla scuola

Decreto Legge 8 aprile 2020 n. 22 – misure urgenti scuola

Una risposta

  1. Lu ha detto:

    Vorrei inoltre far notare che il DECRETO-LEGGE 8 aprile 2020, n. 22 articolo 2 comma 3 che così afferma: “….. il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione….” è riferito all’anno scolastico 2020-2021, come esplicitamente riportato nel titolo stesso dell’articolo: “Art. 2 Misure urgenti per l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020/2021”.

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