PER PICCINA CHE TU SIA: tre domande alla Lombardia – di Gian Luigi Deiana

PER PICCINA CHE TU SIA:

tre domande alla Lombardia

di Gian Luigi Deiana

Prima domanda (PENA: il rapporto tra la Lombardia e l’epidemia): cara Lombardia, la dimensione del contagio Covid che si è manifestata nella tua popolazione corrisponde a quasi metà dell’incidenza complessiva in Italia ed è forse oggi la più alta al mondo.

Sarà per semplice sfortuna, ma oltre a contare migliaia di morti tra i tuoi abitanti hai seminato un sacco di danno in tutto il paese.

Mentre questo avveniva migliaia dei tuoi cittadini stentavano ad attenersi a prescrizioni precauzionali cui invece cercavano di attenersi tutti gli italiani.

Mentre le altre regioni cercavano di assorbire l’esodo disordinato dei tuoi fuggiaschi, in modo più civile di quello codificato dal tuo partito politico più forte nei confronti di migranti e profughi di guerra, i tuoi manager della sanità cercavano di nascondere i moribondi nelle case di riposo come si usa nascondere la polvere sotto i tappeti.

Mentre tutto il paese si fermava sprofondando nella penuria le tue leadership facevano trucchi di ogni genere per tenere aperte le aziende, incuranti delle vie di contagio, bestemmiando sull’Europa e persino sul Papa e battendo cassa per sè.

In molti abbiamo rigettato i proclami lanciati contro quelli tra i tuoi cittadini che si sono gettati qui nel sud in seconde case o in fuga: ma tu hai provato a immaginare i titoli e gli argomenti dei tuoi giornali popolari se la primogenitura del contagio l’avesse avuta la Campania o la Puglia, o la Sicilia o la Sardegna?

Seconda domanda (SCHIFO: il rapporto tra la Lombardia e la sua leadership politica): cara Lombardia, il tuo capo politico Matteo Salvini ha lanciato oggi 16 aprile la campagna di partito per la riapertura generalizzata delle fabbriche: contro la sicurezza dei lavoratori, contro le disposizioni sanitarie del governo,  contro le linee di estrema difesa di un personale ospedaliero ormai esausto e persino contro le migliaia di morti che vogliono solo non essere nominati per questo genere di propaganda.

La vita pubblica e privata di un intero paese in forzata paralisi sono le destinatarie quotidiane della più potente fabbrica di  menzogne che la storia di questa nazione abbia mai avuto, e di cui il tuo capo è il committente.

Quante volte sei stata complice di questo costume così abbietto, e per quanto ancora lo coccolerai nel tuo grembo?

Terza domanda (MALINCONIA: il rapporto tra la Lombardia e il potere confindustriale): cara Lombardia, l’oligarchia industriale che ti comanda, e che è la massima responsabile della riduzione del tuo territorio in piaghe e della tua opulenza in barbarie, oggi 16 aprile ha conquistato la guida di tutta la confederazione degli industriali italiani, nella persona di quel Carlo Bonomi oggi presidente di assolombarda, proprio colui che ha pilotato la regia delle fabbriche aperte in provincia di Bergamo e Brescia nella fase di piena virulenza dell’epidemia.

Assolombarda, il fiore all’occhiello della tua cinica efficienza, che non solo non ha fatto nulla per allentare la circolazione delle manovalanze nei mezzi pubblici e nelle strade, ma non si è minimamente posta il problema di indirizzare almeno qualche segmento industriale nella produzione di banalissime mascherine, e ne vanta addirittura la vendita segreta degli stock disponibili nella lucrosa filiera delle commesse militari, proprio quando i dottori ne morivano per l’assenza.

Perchè taci quando vedi il risvolto orrido e indimenticabile dato dalle colonne di camion militari per il trasporto delle salme, e senti da Assolombarda la narrazione secondo cui i picchi di contagio nelle valli sarebbero dovuti all’abbondanza di animali circolanti?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *