MANO VELLA il poker del comitato tecnico scientifico della Sardegna: Vella, Sotgiu, Cucca e Cappuccinelli – di Gian Luigi Deiana

MANO VELLA
il poker del comitato tecnico scientifico della Sardegna: Vella, Sotgiu, Cucca e Cappuccinelli.

di Gian Luigi Deiana

 

 

Ora disponiamo di un utile aggiornamento sull’oscura vicenda dell’apertura delle discoteche in sardegna; questo aggiornamento è costituito dalla effettività del parere del comitato tecnico scientifico, evocato dal governatore solinas, e dalle bizzarre modalità con cui questo parere è stato espresso;

l’assurdità di questo documento spiega la penosa reticenza del disgraziato presidente della regione in tutti questi giorni: egli infatti necessita di una cortina fumogena, che gli fornisca temporaneamente un minimo di alibi, e gli consenta così di uscire dai riflettori e prendere tempo; ma l’unico elemento fumogeno cui si è potuto appellare, appunto il parere del comitato tecnico scientifico, lo inchioda ancora di più a soffriggere nell’ inclemente graticola che si è andato a cercare;

tuttavia egli adesso non è solo: nella graticola è ora attorniato dal comitato tecnico scientifico medesimo, e cioè da altri quattro autorevoli salsiccioni che sono gli scienziati stefano vella (mater olbia, direzione sanitaria), giovanni sotgiu (statistica medica, università di sassari), francesco cucca (genetica medica, università di sassari), pietro cappuccinelli (microbiologia clinica, università di sassari); è possibile che il grado di responsabilità di questi diversi personaggi sia diverso o anche minimo o inesistente, tuttavia è giusto che essi in un frangente simile vengano indicati con nome e cognome in quanto in tutti questi giorni hanno preferito nicchiare anzichè chiarire ed eventualmente dissociarsi: gli onori, come le responsabilità in sede giudiziaria e in sede politica, sono in prima istanza sempre personali;

la cortina fumogena di cui si avvale solinas si riduce dunque a questo: una mail dello scienziato stefano vella del tardo pomeriggio del giorno 11 agosto, poco prima delle 20 (ore 19.53) informa la presidenza della giunta del proprio ok all’ordinanza di riapertura delle discoteche; asserisce anche di aver sentito a sua volta il collega scienziato giovanni sotgiu, che sarebbe stato d’accordo; – alle ore 21 il presidente solinas emana l’ordinanza, giovandosi di un tale “parere” scientifico e dell’ordine del giorno approvato in consiglio regionale anche coi voti di parte dell’opposizione; – BUGIA: il consiglio in realtà vota l’ordine del giorno soltanto dopo e cioè alle ore 22, e per di più rimandandone l’efficacia a una valutazione da parte del comitato tecnico scientifico che a ragion veduta si sarebbe dovuta acquisire “dopo”, mentre però secondo solinas il comitato si era espresso “prima” attraverso la bizzarra mail dello scienziato vella;

se non fosse che viene da pensare alla tristezza, cioè al fatto che facendo così si può anche mandare della gente a morire, verrebbe quasi da ridere: infatti questo orientamento non nasce proprio all’istante il giorno 11 agosto, ma matura a partire da cinque giorni prima, quando il 6 agosto il medesimo comitato tecnico scientifico si pronuncia invece per la chiusura; si trattava quindi di aggirare questo pronunciamento in tempo utile per il grande condensamento sociale fruibile per il ferragosto di porto cervo, un possibile “evento” assolutamente memorabile;

memorabile;

ecco quindi il 10 agosto quando il tempo stringe, nell’ultima notte utile prima del nodo di gordio, la notte di san lorenzo delle stelle cadenti;

come tutti i miti, anche quello di san lorenzo ha due scene: una di dolore e una di consolazione; la prima scena lo vede a bruciare in terra sullo scintillio di carboni ardenti; la seconda scena ne vede l’esaltazione in cielo con scintillii di stelle cadenti;

qui il mito manifesta il suo inverso: prima l’ubriacatura briatoresca delle luci stroboscopiche, ora la graticola di chi aveva vi giocato il suo massimo azzardo, coronato poi per di più con le spedizioni di pretoriani contro l’attracco della nave alan kurdi e lo sbarco dei suoi profughi additati come infestatori di covid;

è una storia allucinata, meritevole almeno di una traduzione di teatro: metti, che il sequestro dei locali di svago e di crimine fiscale di questo inferno, là intorno a porto cervo, e una loro ragionevolissima riconversione a stabili di accoglienza e di primo soccorso per migranti e per bisognosi, possa finalmente acquietare i demoni che vi si sono scatenati.

 

 

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