Registro Elettronico – Davvero non sarebbe meglio discuterne ancora un po’ prima di partire?

registro-elettronicoprodotto dal gruppo di lavoro Cesp Bologna

Difficile oggi parlare di registro elettronico, esso fa parte di quelle novità indiscutibili per cui chi non è in linea viene additato come retrivo.
La Storia è cominciata con le pietre scolpite, è passata da papiri, cordicelle, tavolette in cera, ecc… per poi consolidarsi per qualche secolo nella carta, ora si passa al bit, si dematerializza l’informazione.
Qualche considerazione sul perché questo passaggio non è indolore e sul perché deve essere attentamente sorvegliato:

HARDWARE:
la stragrande maggioranza delle scuole, specie di ordine inferiore, non è cablata per cui il ministro Brunetta disse “WiFi in tutte le scuole” e tutti a correre dietro ai finanziamenti ed ad installare, invece dei fili, tanti dispositivi radio cioè tanti fornetti a microonde. Ma sulle microonde dovremmo tenere un sano principio di precauzione ed astenerci dall’immergere i nostri giovani in campi elettromagnetici di cui anche solo si sospetta una potenziale nocività (RAI Report 27/11/2011). Dobbiamo anche ricordare che “il WiFi è un sistema diffuso (che si somma a tutti gli altri campi elettromagnetici presenti) ma il terminale (tablet ecc) è a pochi centimetri da noi ed emette forte e chiaro.

SICUREZZA sul LAVORO:
tutti i lavoratori che usano videoterminali per oltre 20 ore settimanali sono sottoposti a sorveglianza sanitaria specifica. Attualmente nelle scuole sono normalmente sottoposti a questa sorveglianza gli amministrativi ed i tecnici di informatica ma….
Se il registro elettronico deve essere usato come strumento di lavoro deve essere lì, sempre acceso, e si somma a tutta la didattica col computer (lavagna interattiva, videoproiettori ecc), una maestra con 22 ore ha già superato i limiti (anche perché le 2 di programmazione vuoi non farle col computer) ma anche medie e superiori, che fanno “solo” 18 ore frontali, dovranno pure preparare e correggere davanti ad un PC… anche allievi e allieve nei laboratori scolastici (cioè quando usano attrezzature) sono equiparati dalla legge ai lavoratori, ma non ci risulta che nessuno nella gerarchia ministeriale si sia posto il problema.

EMERGENZA EVACUAZIONE:
sempre in tema di sicurezza ricordiamo che il registro delle presenze è documento fondamentale per determinare i dispersi e deve essere portato fuori con la classe quindi, o si raddoppia con un cartaceo, o ci si dota di portatili con batteria autonoma a prova di bomba. La prima soluzione non dematerializza e la seconda ci sembra poco attuabile nel contesto scuola che conosciamo dove è già difficile tenere in efficienza anche cose più semplici; alcuni minimizzano il problema, “tanto ti ricordi chi hai in classe”, costoro sono invitati a ripensare alla propria lucidità mentale nel momento in cui si ritrovano circondati da morti e feriti e forse hanno lasciato dentro qualcuno.

TEMPO e LAVORO:
agli insegnanti non farà risparmiare tempo, anzi la tendenza sarà quella di essere “sempre connessi” e non aver più una distinzione tra tempo “privato” e tempo di lavoro; sicuramente l’amministrazione potrà far sparire qualche segreteria didattica. Avremo per l’utenza l’effetto call-center che già sperimentiamo con poca soddisfazione in tanti pubblici servizi.
SOFTWARE: qui si apre un intero mondo… cosa facciamo fare a questo software?.. che implicazioni ha?.. come cambiano i nostri rapporti didattici, di lavoro, con le famiglie, coi discenti.
Dal punto di vista del software il Registro Elettronico è UNO solo, è solo un grande data base riempito giornalmente, ora per ora, dai docenti; cambia funzione a seconda di come viene interpellato, come sono le autorizzazioni, insomma occorre capire chi è abilitato a vedere cosa e capire questo che conseguenze ha.

REGISTRO DI CLASSE:
per molti aspetti siamo indietro di oltre 20 anni (ricopiature interminabili di ore di lezione, ore di assenza, ecc…) per altri aspetti entriamo un po’ nel regno del Grande Fratello (1984, G.Orwell 1948)… A noi non piace molto l’idea che un genitore, autorizzato a vedere la riga del proprio pargolo, controlli se è a scuola o no senza neanche il disturbo di telefonare. E’ una crescita di diritti o fomentiamo un controllo dal buco della serratura?…
Inoltre le note disciplinari, una volte fatte, restano lì per sempre, a portata di un click, senza la fatica di una ricerca che collocherebbe subito la trasgressione nel contesto corretto.

REGISTRO PERSONALE:
questo è secondo noi il lato più delicato, nei confronti delle famiglie, nei confronti del Preside, per le implicazioni di privacy. Per il discente non cambia nulla: se il rapporto è corretto anche oggi il registro personale cartaceo non è un mistero per lo studente. Famiglie e studenti possono però essere portati a sindacare strumentalmente le valutazioni finali, dato che, senza un adeguato confronto su tutti gli elementi della valutazione, la semplice media matematica viene vista come l’unica valutazione.
Il registro personale è uno strumento di lavoro dell’insegnante da cui scaturirà la proposta di voto al consiglio di classe che a sua volta assegnerà il voto; ma se può essere giusto che questo strumento non sia segreto sarà poi giusto che dirigente e famiglie lo consultino all’insaputa dell’insegnante interessato? Forse non è secondario definire i limiti.
PRIVACY ed OBBLIGHI LEGALI: qui ci sono norme precise, inoltre alcuni pareri sono già in rete:

AD OGGI IL REGISTRO ELETTRONICO E’ FACOLTATIVO
L’art. 7 (commi 29 e 31) del DL 95/2012, come convertito il Legge, introduceva le pagelle ed registri on line, considerandoli come obbligatori a partire dal 2012/2013. Il comma 27 del citato provvedimento normativo però afferma che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca predispone entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto un Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca e dei rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie.
A ciò è poi seguita la nota ministeriale Prot. AOODPPR Reg. Uff. n. 1682/ U del 2012 che in sostanza prorogava l’applicazione della considerata normativa rendendo dunque, con riferimento al registro elettronico,ad oggi facoltativo il suo utilizzo. Il termine come indicato dal decreto legge 95/2012 non è da considerarsi più perentorio, ma ordinatorio, dunque nessun obbligo sussiste per le scuole di dotarsi di registri elettronici, fino a quando non verrà realizzato il piano di dematerializzazione da parte del MIUR.
Il piano dovrà essere approvato dal Garante per la Privacy che così scrive nella sua guida intitolata: “La privacy a scuola. Dai tablet alla pagella elettronica. Le regole da ricordare” : “Iscrizione e registri on line, pagella elettronica In attesa di poter esprimere il previsto parere sui provvedimenti attuativi del Ministero dell’istruzione riguardo all’iscrizione on line degli studenti, all’adozione dei registri on line e alla consultazione della pagella via web, il Garante auspica l’adozione di adeguate misure di sicurezza a protezione dei dati”.

Cosa si desume da tutto ciò? Che sia in tema di registri on line che pagelle di on line tutte le scuole che hanno deciso di provvedere a tale dotazione devono richiedere il parere consultivo del Garante per venire a conoscenza se la normativa in tema di privacy sia stata rispettata o meno, in caso contrario si rischiano diffide e sanzioni da parte della stessa Autorità con ovvi rischi di danni erariali. Dunque fino a quando il MIUR non provvederà alla realizzazione del citato piano il blocco della dotazione dei registri on line, per esempio, è atto dovuto e di buon senso, ciò anche per evitare una sorta di schizofrenia tra le varie scuole e situazioni diversificate con tutti i rischi del caso.
Non ci risulta che questi aspetti, obbligatori per legge, siano mai stati affrontati dai dirigenti che hanno sperimentato e stanno attuando il Registro Elettronico.
Noi stiamo inserendo in server privati tutta la carriera scolastica degli italiani, probabilmente già lo stiamo facendo coi programmi di scrutini (es. valuta web), i dirigenti assicurano che hanno chiesto garanzie sulla privacy ma, anche se scoprissero una violazione, come potrebbero senza risorse fare causa ad aziende che presto saranno multinazionali?

EFFETTO GADGET:
le piattaforme elettroniche, una volta costruite, si prestano facilmente ad aggiunte ed estensioni come: invio al genitore via sms, condivisione coi colleghi, comunicazioni della presidenza, amicizia FaceBook con gli studenti, rispondi in tempo reale ai genitori, ecc. ecc. ecc…
Quando farle? Mentre si viaggia sul treno pendolare??? A casa sorseggiando il caffè??? Mentre si va a dormire???
Forse qualcuno lo farà, qualcuno lo sta già facendo, ma oggi è una scelta, ragionata, non obbligata, dove il singolo insegnante può scegliere tempi, modi e opportunità, mentre domani lo prevederà la piattaforma. Ci saranno i bravi (o semplicemente i patiti del gadget) che utilizzeranno massicciamente tutto, ed i fannulloni (che tali non sono necessariamente, ma magari hanno solo altre pressioni dalla vita o semplicemente hanno deciso che in certe situazioni è meglio un sano distacco e dare un giusto valore al tempo-scuola) che verranno redarguiti.

PROBLEMA ECONOMICO:
ormai sono anni che ci viene detto: c’è la crisi!!! tagliamo personale, stipendi, risorse, carta, inchiostro… tagliamo tutto, e dove spendiamo i soldi? in BUROCRAZIA.
Non è dato sapere il costo di questi programmi, quanto costino in più dell’acquisto dei registri cartacei, stupisce che ogni scuola stia procedendo in ordine sparso.
Invece di procedere in modo uniforme dal ministero con server propri, ogni dirigente sta facendo un singolo contratto con una società esterna mettendo i dati su tanti server privati. Spendiamo soldi per avere sicuramente in futuro problemi di compatibilità tra i dati sul server della ditta xx e quelli della ditta yy, avremo sicuramente dati sensibili fuori dal controllo pubblico.
Si sceglie di spendere soldi in burocrazia e si sottraggono alla didattica.
Il registro elettronico così come lo vediamo oggi, quindi, produrrà di sicuro alcuni risultati:
●    Peggiorerà il rapporto didattico burocratizzandolo sempre di più;
●    Allenterà i rapporti famiglia-scuola, dato che la consultazione informatica sarà facilmente vista dalle famiglie come sostitutiva del rapporto personale;
●    Va nella direzione di spostare gli oneri dall’amministrazione alle famiglie e ai dipendenti;
●    Inoltre nel prossimo futuro non è escluso che qualcuno fornisca il primo grande rating nazionale dei neo laureati o diplomati.
Davvero non sarebbe meglio discuterne ancora un po’ prima di partire?
Gruppo di lavoro Cesp Bologna cespbo@gmail.com

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