Un’ulteriore sentenza del TAR Sardegna per l’attribuzione di un numero di ore di sostegno inferiore al dovuto.

tar-sardegna-2Un’ulteriore sentenza del TAR Sardegna per l’attribuzione di un numero di ore di sostegno inferiore al dovuto.
la suddetta limitazione – affermano in generale i dirigenti di istituto –  è determinata da restrizioni che l’Ufficio Scolastico Regionale impone all’organico di fatto.
E’ appena il caso di rammentare che questo T.A.R. ha da tempo affermato con pronunce passate in giudicato e confermate, che il diritto all’istruzione del diversamente abile ha rango di “diritto fondamentale”, che va rispettato con rigore ed effettività sia in adempimento ad obblighi internazionali  sia per il carattere assoluto proprio della tutela prevista dall’art. 38 Costituzionale.
Il rango di diritto fondamentale della tutela del diversamente abile non consente, afferma il Tar, di giustificare l’inadempienza adducendo le difficoltà di ordine burocratico o finanziario che si possano presentare per assicurare l’assegnazione delle indispensabili ore di sostegno, essendo suo preciso dovere reperire fin dal primo giorno di inizio dell’anno scolastico le risorse all’uopo necessarie.
Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per questa sentenza, così come per tutte quelle avute in seguito ai ricorsi collettivi dei Cobas al Tar della Toscana, Campania e Sicilia, ben consci del fatto che il percorso avviato non è ancora giunto alla definitiva conclusione.
Infatti, nonostante le numerose condanne subite a integrare gli organici sottodimensionati e a pagare le spese processuali, il MIUR continua il suo miserabile giochetto assegnando alle scuole un numero di docenti di sostegno inferiore a quanto previsto dalla stessa normativa.
Oltretutto i ricorsi persi dal MIUR hanno un elevato costo per l’erario e sarebbe ora che la Corte dei Conti chiedesse ragione di questi sprechi allo stesso dicastero.
I Cobas della Scuola , rafforzati  dal riconoscimento giuridico delle sentenze, denunciano questa situazione che lede gravemente il diritto all’istruzione degli alunni diversamente abili e non consente a tanti insegnanti precari di poter lavorare e chiedono che si determinino gli organici di sostegno nel pieno rispetto delle leggi.

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