LA VERGOGNA del dimensionamento scolastico in Sardegna – a.s. 2015-2016

In allegato un volantino COBAS sul vergognoso DIMENSIONAMENTO Scolastico deciso dalla Regione Sardegna per il prossimo anno scolastico e le relative delibere della Giunta Regionale Sarda (con gli allegati), assunte su proposta dell’Assessore Claudia Firino, del 6 febbraio e del 10 marzo (ne viene già annunciata un’altra per il prossimo martedì 17 marzo – siamo alle comiche!).
I dati inseriti e le delibere della Giunta sono, quindi, già state in parte modificate per le giuste e sacrosante proteste, tutt’ora in corso, nate in varie parti della Sardegna (anche la scorsa settimana vi sono state manifestazioni davanti alla Regione Sarda a Cagliari).
Hanno TAGLIATO 36 Autonomie Scolastiche (ora scesa e 34) e 27 scuole in 23 piccoli centri della Sardegna.
Rispetto al primo piano del 6 febbraio 2015, con delibera di martedì scorso 10 marzo 2015, agli Istituti Comprensivi di Ghilarza e Santulussurgiu è stata restituita l’Autonomia e le scuole dell’infanzia, elementari e medie di Fonni non sono più accorpate, con una decisione che segue il più retrivo e becero campanilismo, all’I.C. di Gavoi (come previsto nel piano iniziale) ma all’Istituto Comprensivo n. 1 di Nuoro.
Tenete presente che tra Fonni e Gavoi la distanza è di 13 chilometri mentre tra Fonni e Nuoro i chilometri sono 33 (trentatrè).
Pare che tale modifica sia stata chiesta dagli stessi Fonnesi i quali, quindi, preferiscono avere la sede principale, da cui “dipendono” le loro scuole, a Nuoro (oltre 20 km in più) piuttosto che “sottostare” a Gavoi.
Roba da matti!!!!
E per questa vergognosa decisione della Giunta Regionale Sarda le/i colleghe/i dell’Istituto Comprensivo n. 1 di Nuoro potrebbero essere assegnate/i nei prossimi anni ai plessi di Fonni che farebbero parte dello stesso Istituto.
Adesso dovrebbero protestare loro e far rimangiare alla Regione Sarda la modifica della prima delibera.
E poi Fonni è anche paese di montagna e poteva puntare i piedi per altre ragioni relative al mantenimento della propria autonomia e non fare una scelta così assurda.
Da quanto vediamo in giro per la Sardegna, quindi, ciascun paese e territorio agisce per proprio conto e per “salvare” la propria situazione mentre, more solito, non si riesce a lottare tutte/i insieme (e non parcellizzando le proteste in singoli rivoli soggettivi), perché il Piano di Dimensionamento in sé, che segue pedissequamente i vergognosi e allucinanti parametri nazionali che valgono allo stesso modo in tutta Italia Sardegna compresa, possa essere ritirato e affinché si pretenda dalla Regione Sarda un minimo di autonomia dai diktat Governativi e conseguente rispetto per il proprio popolo e per le nostre scuole .

per i Cobas Scuola Sardegna

Nicola Giua

 

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