sciopero degli SCRUTINI in SARDEGNA

Comunicato Stampa – 10-06-2015

Lo sciopero degli scrutini è partito in maniera trionfale in Emilia-Romagna, Molise, Lazio e Lombardia dove gli scrutini effettuati non superano il 10%. Oggi sono entrate in campo Puglia, Sicilia e Trentino e le percentuali di adesione sono sempre altissime.

In Sardegna nelle scuole in cui, illegittimamente, taluni Dirigenti Scolastici hanno anticipato gli scrutini, rispetto alla chiusura delle lezioni (prevista per oggi 10 giugno 2015), l’adesione allo SCIOPERO è stata formidabile con interi Istituti nei quali non è stato effettuato NESSUNO SCRUTINIO.

Da domani in SARDEGNA si annuncia, per i PROSSIMI DUE GIORNI una MASSICCIA ADESIONE ALLO SCIOPERO degli SCRUTINI poiché abbiamo notizia di decine di Istituti nei quali le/i colleghe/i si stanno organizzando per bloccare tutti gli scrutini.

In alcuni Istituti questo pomeriggio il blocco è già partito e gli SCRUTINI sono stati completamente bloccati e vengono effettuati (responsabilmente) solo nelle classi terminali che dovranno sostenere l’esame.

La Scuola SARDA si mobilita – insieme alle altre scuole di tutta Italia – per opporsi al progetto governativo con cui:

1. i presidi assumono la totale responsabilità della scuola, azzerando le prerogative degli organi collegiali strumenti di partecipazione, democrazia e pluralismo culturale finora garanzia della scuola di tutti e per tutti;

2. presidi e staff scelgono e premiano docenti e Ata, decidono sulla didattica e sulla formazione obbligatoria, cancellando la libertà d’insegnamento. La chiamata diretta da parte dei presidi, costringe i docenti “prescelti” – sotto costante ricatto di espulsione se non più graditi – a rinunciare alla propria indipendenza e diventare fidi esecutori della volontà del “capo”;
3. la valutazione di studenti, docenti, e scuole è basata sui Quiz Invalsi – prove standardizzate e decontestualizzate di conformismo culturale – che riducono l’insegnamento ad addestramento e i docenti a somministratori e tabulatori. Proprio mentre Accademici di tutto il mondo sostengono che “applicare un unico metro di giudizio tanto ristretto e condizionante si configuri come un danno irreparabile nei confronti della scuola e degli studenti”.
4. è previsto il finanziamento “fai da te”: donazioni private che aumentano il divario tra scuole di serie A, B, C …; finanziamenti di imprese e privati per la singola scuola in cambio di sgravi fiscali, che poi paghiamo tutti noi con la riduzione degli investimenti pubblici, e con la conseguente subordinazione della didattica agli interessi di chi investe. E ancora sgravi fiscali per chi iscrive i figli a scuole private già foraggiate con troppi soldi pubblici mentre nelle nostre aule crollano i soffitti.

Infine, il Governo con il DdL richiede una delega “in bianco” per poter azzerare i poteri e le prerogative degli Organi Collegiali della scuola e non immettere in ruolo tutte/i le/i precarie/i che ne hanno diritto in palese violazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso novembre 2014.

Confidiamo che questa LOTTA contro il D.d.L. sulla “Cattiva Scuola” di Renzi sia CONDIVISA DA TUTTI COLORO CHE HANNO a CUORE il FUTURO del PAESE ed il DIRITTO ad una SCUOLA PUBBLICA di TUTTI e per TUTTI.

per i COBAS Scuola Sardegna
Nicola Giua
per INFO:
3497836178
nicogiua@gmail.com

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