Il 6 luglio (ore 10) le maestre DM in lotta a Montecitorio

Comunicato-stampa

 IL 6 LUGLIO   alle ore 10    PRESIDIO A MONTECITORIO

 Le Maestre/i diplomate/i magistrali (DM) in lotta chiedono un incontro urgente al Miur e alla VII Commissione della Camera e del Senato

Sul sito del Governo si annuncia l’intenzione di utilizzare il comma 1 dell’art. 14 della legge 669/1996, che consente l’applicazione esecutiva di sentenze alle Pubbliche Amministrazioni nel tempo di 120 giorni, per la situazione delle maestre /i DM. Di fatto si parla di congelamento perché non viene presa nessuna decisione ma si sposta il problema in avanti di 4 mesi e questo anche per i docenti di ruolo che da questa disposizione non hanno nulla di garantito. La motivazione è che si cerca di “studiare” un provvedimento consono, atto a risolvere l’intricata questione delle maestre/i DM che da anni garantiscono il funzionamento della scuola ma allo stato attuale non hanno alcuna prospettiva di immissione in ruolo. Questo argomento  è indifendibile: la questione è nota da mesi e le forze politiche al governo ne avevano fatto uno dei cavalli di battaglia della loro campagna elettorale criticando il ministro Fedeli per non essersi impegnato nella soluzione della vicenda. Riteniamo pertanto che limitarsi a prevedere l’applicazione delle sentenze dei vari Tribunali con la tempistica dei 4 mesi sia inaccettabile dal movimento delle maestre/i DM e dal mondo della scuola nella sua interezza: il caos nella Primaria e nell’Infanzia invece di crearsi a settembre si creerà con tempi scaglionati in pieno anno scolastico. Dopo tante promesse le forze politiche al governo sono riuscite nella classica impresa della montagna che partorisce topolini.

Per questo confermiamo il presidio del 6 luglio a Montecitorio alle 10, indetto congiuntamente con la Cub Sur e i Lavoratori Scuola Uniti: oggi più che mai solo una mobilitazione forte ed unitaria può far vincere l’unica soluzione equa possibile, il ripristino del doppio canale di assunzione. Nella giornata, abbiamo richiesto un incontro urgente al Ministro dell’Istruzione Bussetti, al Presidente della VII Commissione del Senato Pittoni e al Presidente della VII Commissione della Camera Luigi Gallo per ricevere maggiori informazioni sui provvedimenti  in merito al futuro di 55 mila diplomati magistrali che rischiano il licenziamento di massa e per ribadire la nostra piattaforma rivendicativa che è la seguente:

 1) Conservazione del ruolo per i docenti con anno di prova superato e con anno di prova in corso, compresi i titolari della legge 68/99; 2) Conservazione del diritto al posto assegnato per i docenti con ruolo accantonato in attesa di sentenza di merito; 3) Mantenimento delle GAE per chi già inserito e apertura delle stesse per tutti coloro che possiedono titoli abilitanti: diplomati magistrali ante 2001/2002, laurea in Scienze della Formazione Primaria, Linguistico Brocca, TFA, PASS, CAS. GAE storiche e Graduatorie di Merito fino ad esaurimento delle stesse compresi gli idonei. Possibilità di apertura straordinaria di una finestra per l’aggiornamento del servizio all’anno scolastico corrente. La graduatoria deve essere provinciale e funzionale all’immissione in ruolo; 4) Assunzione in ruolo per tutti coloro che raggiungono i 36 mesi di servizio anche non continuativi; 5) Diminuzione del numero di alunni per classe e ampliamento del Tempo Pieno su tutto il territorio nazionale; 6) Abrogazione della Legge 107 “Buona Scuola” ed in particolare del comma 131 e di tutte le leggi che prevedono tagli alla scuola pubblica.

Piero Bernocchi   portavoce nazionale COBAS

5 luglio 2018

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