ARRIVEDERCI, ROSA (dare ai giorni e ai mesi un qualche senso)

le nebulose e i licheni non fanno attenzione ai calendari, ma nel grande universo ci sono creature che hanno elevato i calendari ia potenze divine, e che con questa sciocca illusione presumono di governare il tempo;

stando a questo gioco la porta (ianua, genna, ecc.) stanotte si è aperta, siamo infatti a genn-aio e quindi è il caso di aggiornare la propria significazione dei giorni e lo spazio intorno: io ho qui tre piccoli indizi;

il primo indizio è frivolo, e deriva dalla mia diffidenza nei confronti dei calendari nuovi e dalla mia fiducia nei calendari vecchi, con le loro immagini che mi erano diventate quotidiane: bene, se avete conservato un calendario del 2013 sappiate che lo potete riutilizzare ora tal quale: anche allora il primo gennaio era martedi, e anche allora dietro gli auguri si facevano scongiuri;

il secondo indizio riguarda l’espulsione degli onorevoli di falco e moi dal movimento cinque stelle; mesi fa, con la nave diciotti alla gogna nel porto di catania, scrissi un lamento in fb e lo intitolai “di falco, cazzo”; ora io sono lieto di questo epilogo, e tanto più lo sono in quanto è incorsa nell’espulsione anche la parlamentare europea giulia moi, sarda, che ho conosciuto quattro mesi fa in una strada di roma, di fronte all’ambasciata saudita: eravamo lì per una conferenza stampa, in quattro gatti grigi nella mattina grigia per rilanciare la campagna sulla fabbrica di bombe rwm, sita in sardegna e grande mamma della guerra in yemen: angelo cremone, matteo murgia, vincenzo miliucci, io, e giulia moi venuta di proposito da strasburgo; ok, benvenuti, comandante di falco e giulia moi, buon anno da tutti noi;

il terzo indizio riguarda appunto “tutti noi”: e chi è tutti noi?

tutti noi è il 15 gennaio, e precisamente il 15 gennaio 1919, cento anni fa due mesi dopo la fine della grande guerra, sotto il cielo plumbeo di berlino: 15 gennaio, la mattina in cui rosa luxemburg e karl liebknecht furono assassinati, e proprio nei giorni in cui poteva essere rifondata la pace si spalancarono per l’europa e il mondo gli abissi;

mi auguro di poter andare a berlino fra una decina di giorni, per i cento anni del nostro lungo inverno da allora, e per la nostra primavera; a volte è necessario aprire davvero gli occhi, e rendersi conto della opposizione delle direzioni; come si espresse lei, la grande rosa luxemburg, socialismo o barbarie

Gian Luigi Deiana

 

 

 

 

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