La deriva stragista dell’Unione Europea

barcone-immigratiNon sono un fenomeno transitorio e non si tratta di un’emergenza: i flussi migratori che lambiscono marginalmente le coste europee sono inarrestabili.

La diffusione di conflitti armati, lo sfruttamento selvaggio di tutte le risorse disponibili da parte di imprese multinazionali, l’estremo degrado dell’ambiente hanno reso invivibili intere regioni dell’Africa e dell’Asia, da cui si originano flussi migratori che nessuno potrà mai arrestare.

Per avere qualche speranza di salvezza a lungo termine occorrerebbe cambiare rotta, subito: interrompere i traffici di armi, smettere di fomentare guerre e di fare accordi con regimi autoritari corrotti e “amici”, di sfruttare e depredare tutte le risorse disponibili, di degradare l’ambiente e inviare “aiuti” dagli effetti disgreganti e devastanti per le società e le economie locali.
Nell’immediato sarà comunque inevitabile e doveroso farsi carico degli effetti devastanti prodotti da secoli di politiche guerrafondaie e predatorie, flussi migratori compresi.

Non è comunque questa la strada intrapresa dai paesi dell’Unione Europea, primi al mondo da sempre nelle politiche imperialiste e di sfruttamento coloniale.
Tutto il contrario: da una parte si intensificano gli interventi militari, le esportazioni di armi e lo sfruttamento coloniale, dall’altra si cercano di contenere i flussi migratori con una strategia criminale e stragista.
Ci si illude che se saranno in tanti a morire nel deserto, nei campi di prigionia in Libia, nella traversata del Mediterraneo, allora i flussi migratori diminuiranno. Un’idea tanto stupida quanto criminale. Le migrazioni non si arresteranno, non si possono arrestare, solamente diventeranno più terribili e sanguinose.

In questa strategia criminale e stragista si inseriscono i recentissimi accordi tra il sedicente “governo libico” e lo stato italiano, la vergognosa campagna di criminalizzazione di quelle organizzazioni non controllate direttamente dai governi che fanno soccorso in mare al limite delle acque territoriali libiche, la fornitura di armi e mezzi alla cosiddetta “guardia costiera libica”, le aggressioni di quest’ultima ai battelli dei migranti e ai mezzi delle ong e anche della guardiacosta italiana, le continue stragi di migranti nel Mediterraneo del sud e la loro cattura e deportazione nei lager libici.
In questa strategia criminale si inseriscono anche l’inasprimento delle norme contro i migranti in Italia (vedi decreti Minniti) e in Europa, il proliferare di campi di prigionia finalizzati al rimpatrio forzato, gli accordi stretti tra l’UE e i singoli governi con i regimi più autoritari e corrotti del mondo (Turchia, Niger, Sudan, Eritrea, Afghanistan, etc.) per fermare i migranti con ogni mezzo, la mobilitazione delle forze neofasciste e neonaziste (occulte o manifeste) a favore delle stragi.
Sofferenze inaudite e fiumi di sangue innocente perché questo sistema ottuso e devastante possa sopravvivere, ancora un po’, ancora qualche anno o qualche decennio, sino a trascinare in un immane disastro l’umanità intera.

Incontriamoci per fare il punto sulla tragedia che si sta svolgendo ora, nel Mediterraneo, sotto i nostri occhi. Interverranno volontari direttamente impegnati nel soccorso in mare ai limiti delle acque territoriali libiche.
Vogliamo elaborare assieme strategie efficaci per opporci alla politica stragista dell’Unione Europea e per costruire il nostro futuro dal basso.

ARRESTARE LA DERIVA E INVERTIRE LA ROTTA
(SENZA DIMENTICARE DI SOCCORRERE I NAUFRAGHI)

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