Il personale ATA nell’anno scolastico 2015/16
“Il ruolo professionale del personale ATA è fondamentale e va valorizzato. Il loro lavoro, oltre che necessario per ogni scuola e di grande supporto per gli insegnanti, è stato fondamentale in questi mesi di grande fermento nel mondo scolastico.”
A scriverlo il Sottosegretario Davide Faraone su FaceBook. “Sento il dovere di ringraziare pubblicamente i tanti funzionari degli Uffici scolastici regionali e territoriali, che grazie al loro senso di responsabilità, hanno consentito, lavorando senza guardare orologio, ferie, temperature cocenti, che la macchina delle assunzioni andasse in modo spedito.” Ha continuato.
“Al Miur abbiamo ben presente che nella “Buona scuola in atto” la professionalità di queste persone è fondamentale. Per questo motivo ci siamo impegnati affinché ogni istituto abbia lo stesso numero di collaboratori scolastici e assistenti amministrativi dell’anno scorso, rispettando gli impegni presi con i sindacati e soprattutto a garanzia del buon funzionamento di tutte istituzioni scolastiche. Continueremo a lavorare, in una dimensione di ascolto costruttivo, per fare in modo che anche a questa parte indispensabile della comunità scolastica, venga assicurata la stabilità.”
“La Buona Scuola – conclude – non si fa solo con i dirigenti, con i docenti e con gli studenti. Abbiamo bisogno di tutti per dare gambe all’autonomia.”
peccato che queste belle intenzioni vengano poi contraddette dai fatti accaduti poco tempo dopo.
Dopo i 47mila posti cancellati in soli tre anni, ed gli altri 2.020 eliminati dalla Legge di Stabilità 2015, il Miur aveva ottenuto dal Tesoro la copertura dei 6.243 posti che dal 1° settembre 2015 si sono liberati a seguito dei pensionamenti. invece, è arrivata l’ennesima doccia fredda, nessuna immissione in ruolo per gli ata precari in quanto per coprire posti vacanti verrà utilizzato il personale in soprannumero delle Province destinate alla sparizione.
Parte di questo personale è stato colloccato nelle regioni altri nei comuni o nei consorzi.
Organi dove i posti vacanti sono realmente vacanti, in poche parole se nella loro pianta organica risultno 100 posti ma solo 80 sono coperti 20 non saranno occupati da nessuno.
Nelle scuole i posti vacanti invece sono coperti da anni da personale precario, che come per i docenti ,in base alle direttive europee sarebbero dovuti essere stabilizzati.
Invece , ora , rischiano anche di non lavorare più.
Senza avere nulla contro il personale perdente posto delle province , a fronte di quasi 30mila posti liberi e 40.000 precari Ata che potrebbero essere stabilizzati, l’amministrazione che fa? Congela quei posti per darli ad un altro comparto.
In seguito arriva dal miur la seguente comunicazione ..il passaggio del personale in esubero delle provincie e delle città metropolitane slitta al prossimo anno scolastico.: le procedure di ricognizione e di mobilità di tale personale da ricollocare presso le scuole si stanno rivelando rivelando complesse e quindi tutte le operazioni connesse a tale spostamento saranno effettuate a luglio 2016.
dunque per quest’anno ancora spazio alle supplenze ma potrà procedere con le nomine sino al termine delle attività didattiche ( 30 giugno)… ma non si può certo definire una vittoria…e solo rimandato.
stiamo parlando di una professionalità molto estesa nel mondo della scuola, in Italia vi sono oltre 200mila assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari. Per i quali ancora una volta chi ci governa continua a mostrare mancanza di rispetto, malgrado il loro operato sia fondamentale per il regolare svolgimento delle lezioni tenute nelle scuole pubbliche da 700mila insegnanti nei confronti di oltre 7 milioni di studenti.
Ma la legge di stabilità ci riserva anche altre sorprese quest’anno
332. A decorrere dal 1º settembre 2015, i dirigenti scolastici non possono conferire le supplenze brevi di cui al primo periodo del comma 78 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, a: a) personale appartenente al profilo professionale di assistente amministrativo, salvo che presso le istituzioni scolastiche il cui relativo organico di diritto abbia meno di tre posti; b) personale appartenente al profilo di assistente tecnico; c) personale appartenente al profilo di collaboratore scolastico, per i primi sette giorni di assenza. Alla sostituzione si può provvedere mediante l’attribuzione al personale in servizio delle ore eccedenti di cui ai periodi successivi. Le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti possono essere attribuite dal dirigente scolastico anche al personale collaboratore scolastico. Conseguentemente le istituzioni scolastiche destinano il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa prioritariamente alle ore eccedenti.
334. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in considerazione di un generale processo di digitalizzazione e incremento dell’efficienza dei processi e delle lavorazioni, si procede alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, in modo da conseguire, a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016, fermi restando gli obiettivi di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133:
a) una riduzione nel numero dei posti pari a 2.020 unità;
b) una riduzione nella spesa di personale pari a 50,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016.
335. Per le attività di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi affidati alle segreterie scolastiche, al fine di aumentare l’efficacia e l’efficienza delle interazioni con le famiglie, gli alunni e il personale dipendente, è autorizzata per l’anno 2015 la spesa di 10 milioni di euro a valere sulle riduzioni di spesa di cui al comma 334.
chi ha scritto queste norme non conosce la realtà delle nostre scuole.
Dove gli istituti spesso sono composti da sei o più plessi, nei quali capita ci sia un solo personale collaboratore, o due su più turni come si può in quei casi non nominare per sette giorni?
E se il personale assente fosse più di una unità … come si potrebbe garantire la sicurezza e il normale svolgimento delle attività ?
Comunque
La riforma della scuola è stata approvata ma sul personale Ata , continua a permanere il silenzio.
Dovevano essere immessi in ruolo, per coprire il turn over, circa 6.200 amministrativi, tecnici e ausiliari. Invece il paventato passaggio del personale soprannumerario delle province su quei posti ha bloccato tutto. Facendo passare per un successo anche le supplenze annuali,
un’altra categoria esclusa platealmente dal Piano straordinario di immissioni in ruolo è quella degli educatori dei Convitti. Il fatto che si tratti di un numero limitato di formatori, circa 2.500, che operano all’interno di un centinaio di istituzioni educative statali collocate a livello nazionale, non può giustificare la “dimenticanza”. Come non può essere accettato che vengano esclusi dalle immissioni in ruolo della riforma tutti le professionalità specialistiche che agiscono all’interno dei Convitti nazionali: i cuochi, gli infermieri e i guardarobieri. Al pari delle altre istituzioni scolastiche, anche in queste strutture, infatti, circa il 20% del personale in organico risulta precario. E va stabilizzato subito, come ci chiede l’Europa e la Curia di Lussemburgo.
ha calcolato che sono circa 28mila le immissioni in ruolo possibili per il personale Ata: i 3.643 posti al 31 agosto 2015, cui si aggiungono i 12.735 posti per supplenze annuali al 30 giugno e i 6.243 di posti che dal 1° settembre 2015 si libereranno per via dei pensionamenti.
le mancate assunzioni del personale Ata vanno anche a contraddire la Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, nella quale, all’articolo 15, approvata durante la gestione del Miur dell’ex ministro Carrozza, attraverso la quale è stato “definito un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale”. Perché nella riforma non parli di ATA rimane davvero incomprensibile.
Posti liberi in Sardegna
dsga Ass. amm. Ass.tec Coll.scolastici
30 43 34 201
Bruno Firinu