Il sacrificio del cervo sacro – Yorgos Lanthimos

non mi convince questo film, Lanthimos è bravo, gli attori sono bravi, la storia è forte, ma ancora non mi convince.
magari sarà per la totale mancanza d’ironia, tutto è troppo geometrico, senza vie d’uscita, senza imprevisti.
siamo nel 21^ secolo, ma il mito, implacabile, vince sempre.
sensi di colpa, passività, rassegnazione, impotenza vincono a mani basse, senza nessuna reazione, Steven aspetta l’ineluttabile.
il film è da vedere, e ognuno capirà se e quanto il film gli è piaciuto – Ismaele

ps1: la scelta dell’attore che impersona Martin (Barry Keoghan, bravissimo e inquietante), già universalmente conosciuto per Dunkirk e per ’71 è un po’ così, come fa uno di 25 anni a fingere di averne solo 17 anni?

ps2: Yorgos Lanthimos, perché non rispondi ad Arturo Ripstein (ecco il suo  El castillo de la pureza)?
(Yorgos Lanthimos non ha mai ammesso di aver preso più di uno spunto da questa pellicola per realizzare il suo incredibile “Dogtooth” (2009), una bugia andata di traverso proprio ad Arturo Ripstein, il quale non si è risparmiato qualche frecciatina sarcastica nei confronti del regista greco (“I hope we’ll win” fu la dichiarazione polemica del messicano quando “Dogtooth”ricevette la candidatura agli Oscar come miglior film straniero). Logico che Lanthimos abbia stravolto molte cose rispetto all’opera originaria, ma è lampante il legame concettuale tra il suo lavoro e questo “El Castillo De La Pureza”… da qui)

da qui

Francesco Masala

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