Le indicazioni ministeriali per l’organico potenziato – FASE C

Il 20 settembre è stata emanata la circolare ministeriale che dispone il contingente regionale dell’organico potenziato e indica alle scuole le aree disciplinari per le quali si può chiedere il potenziamento dell’organico. Alla Regione Sardegna sono assegnati 1514 posti aggiuntivi e 162 posti di sostegno per tutti i gradi di istruzione. Sarà l’Ufficio Scolastico a disporre la distribuzione per provincia, grado di istruzione, tipologia di posti e classi di concorso e l’assegnazione alle singole scuole.
Le aree del potenziamento per il primo ciclo di istruzione (primaria e scuola media) sono sei, quelle per il secondo ciclo sono sette, perché per le scuole superiori (“secondo ciclo”)  il potenziamento umanistico è distinto dal potenziamento socio-economico e per la legalità, in quanto nelle superiori sono previsti insegnamenti come Filosofia, Diritto, Economia che non sono previste per le scuole medie, in cui l’Educazione civica è attribuita all’insegnante di Lettere. Le aree individuate dal Ministero sono:
a) potenziamento linguistico
b) potenziamento scientifico area motoria
c) potenziamento artistico – musicale
d) potenziamento motorio
e) potenziamento laboratoriale
f) potenziamento umanistico
g) potenziamento socio-economico per la legalità

Che cosa devono fare le scuole.
Le scuole dovranno inviare al Ministero tra il 10 e il 15 ottobre due schede:
a) nella prima dovrà essere indicato l’ordine di preferenza tra queste aree di potenziamento, fermo restando che sarà il Ministero ad approvare le aree: è ragionevole pensare che le indicazioni delle scuole saranno seguite come le indicazioni di provincia dei docenti che hanno partecipato al pericoloso gioco dell’immissione in ruolo: il Ministero autorizzerà i posti in base alla disponibilità di docenti nelle graduatorie permanenti; per cui le indicazioni delle scuole sono come il giorno libero dei docenti: si concederanno secondo quanto è compatibile con le risorse disponibili.
b) nella seconda scheda le scuole dovranno indicare la classe di concorso del docente collaboratore del dirigente per il quale è stato autorizzato l’esonero, nonostante la Legge di stabilità finanziaria abbia espressamente abrogato della norma di legge che lo autorizzava (l’art. 453 del T.U. 297/94). Nel caso in cui l’esonero è stato disposto su una classe di concorso per la quale non è previsto l’esonero (per esempio: docente di religione cattolica) il Ministero non assegnerà il posto nell’organico di potenziamento non verrà. Non si finisce mai di imparare dal nostro Ministero: prima si fa il gioco, e dopo si creano le regole.
Per il potenziamento dell’organico di sostegno le scuole non devono far nulla: sarà il Ministero ad autorizzare i posti in più, con cui verranno integrati in organico i cosiddetti posti in deroga, cioè i posti che il Ministero non autorizza nell’organico di diritto, sottostimando scientificamente le necessità degli studenti in situazione di handicap. Da notare come i posti previsti per questa fase sono ancora molto al di sotto delle necessità: per la Regione Sardegna si prevedono 162 posti, che sono inferiori al numero necessario nella sola provincia di Cagliari nella sola scuola superiore.
Per la scuola dell’infanzia non è stato previsto alcun potenziamento, in coerenza con la Legge 107 che esclude questa scuola dal piano straordinario di assunzioni.
Che cosa devono fare gli uffici scolastici regionali.
Entro il 22 ottobre gli Uffici scolastici regionali dovranno emanare il decreto di ripartizione dei posti comuni, attribuendo i posti destinati alle  scuole medie e delle scuole superiori per classi di concorso; prevedendo la ripartizione dei posti di sostegno tra i diversi gradi di istruzione, e per la scuola secondaria di II grado distinguendo le diverse  aree disciplinari. Tra il 12 al 20 novembre gli uffici scolastici dovranno assegnare alle singole scuole l’organico potenziato, da un minimo di 3 ad un massimo di 8 docenti. La circolare indica di ripartire i posti considerando i seguenti parametri:
–    numero degli alunni (escludendo dal computo le classi della scola dell’infanzia);
–    ubicazione delle scuole in aree montane o in piccole isole, in aree interne, aree a bassa densità demografica o viceversa in aree con una elevata immigrazione,
–    dispersione scolastica.
La circolare dice che per quest’anno sarà possibile che i docenti delle scuole superiori siano assegnati alla scuola media o alla primaria (richiamando il comma 20 della legge 107/2015 che prevede tale possibilità per l’insegnamento dell’inglese di musica ed educazione motoria nella scuola primaria) e che i docenti della scuola primaria possano essere utilizzati per progetti di continuità con la scuola dell’infanzia.
Anche per questa fase di immissioni valgono le stesse regole della fase b): assumeranno effettivo servizio solo coloro che non sono attualmente occupati. Coloro che hanno assunto un incarico annuale resteranno sul posto che occupano.
E’ chiaro quindi, che al di là delle indicazioni che daranno le scuole, saranno gli uffici scolastici regionali che dovranno decidere nel concreto quali posti assegnare per l’organico potenziato. E dovranno farlo, riteniamo, tenendo conto dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Altrimenti il piano straordinari di assunzioni si dimostrerebbe fallimentare.
I problemi aperti.
Finita questa fase, si aprirà il delicatissimo problema di definire le regole per i prossimi trasferimenti, su cui dovremo insistere perché sia garantita la possibilità di un rientro immediato nella provincia di appartenenza di tutti i docenti nominati d’ufficio in provincie e regioni lontane dalla propria residenza.
E poi, resta aperta la partita di maggiore respiro: stabilizzare gli altri 1750 docenti sardi che hanno deciso di non partecipare al piano straordinario di assunzioni, (per le regole capestro imposte dalla legge) e i precari che sono stati esclusi, in quanto fuori dalle graduatorie di istituto. E definire un piano di assunzioni per il personale ATA escluso a priori dal piano della Legge 107/2015 nonostante non avesse meno diritto dei docenti.
E su questi problemi dovrà far sentire la sua voce la Regione Sardegna.

Andrea Degiorgi – Cobas Scuola Sardegna

 

Scarica il documento (QUI)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *