Nuova ordinanza del Consiglio di stato sui concorsi Profumo del 2012

consiglio-di-statoSiamo nel paese delle marionette. E le marionette siamo noi cittadini, lavoratori, disoccupati.Il consiglio di stato ha ribaltato l’ordinanza del TAR Lazio che aveva permesso a migliaia di colleghe/i di passare il concorso bandito dal Ministro Profumo nel 2012 nonostante non avessero ottenuto il voto minimo (21/30) indicato dal bando di concorso.

Intanto i vincitori di concorso sono stati immessi in ruolo e stanno terminando l’anno di prova.
In attesa della sentenza di merito, è poco probabile che il Ministero metta in esecuzione l’ordinanza, che comporterebbe un danno grave per i docenti esclusi a posteriori dall’immissione in ruolo. E’ invece ragionevole ipotizzare che  il MIUR aspetti la sentenza di merito per procedere a mettere in esecuzione.
Nel frattempo tutto procederà regolarmente: i docenti coinvolti faranno “regolare” domanda di trasferimento, parteciperanno “regolarmente” ai trasferimenti, ma poi, se l’Ordinanza fosse confermata da una sentenza definitiva, tutte queste operazioni dovrebbero essere annullate e si dovrebbero rifare i trasferimenti delle fasi C e D di tutti i docenti neo-immessi in ruolo. E intanto altri docenti, che aspirano ai posti occupati, si potrebbero muovere per proporre altri ricorsi contro tutte le operazioni di immissione in ruolo, assegnazione sede e trasferimenti. A questa sentenza potrebbero seguire migliaia di altri ricorsi. E il Ministero dovrebbe teoricamente rifare tutte le operazioni di immissione in ruolo delle varie fasi del piano ordinario e straordinario di reclutamento con conseguenza non prevedibili.
Insomma, il Ministero, praticamente ogni mese, viene costretto a rifare molti dei procedimenti che sono stati fatti in gran fretta, sulla base di norme spesso mal concepite o mal formulate, ottima base per dar adito a ricorsi.
Bisognerebbe parodiare il nostro Vico: la nostra storia italiana sembra sia fatta non tanto di corsi e ricorsi, ma di concorsi e ricorsi. Con molti concorsi di colpa.

Andrea Degiorgi

Rimandiamo alla lettura dell’articolo sulla Tecnica della Scuola (qui)

 

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