Le scuole americane – traiamo insegnamenti

Una risposta

  1. M.Antonietta Pirisi ha detto:

    A proposito dei test invalsi, purtroppo a me sembra che la gran parte dei colleghi siano rassegnati a somministrare le prove, senza contare che durante l’esame di terza media mi risulta siano obbligatorie. Se aggiungiamo il fatto che in base a queste prove verranno valutate le scuole senza i dovuti investimenti per facilitare il recupero degli alunni svantaggiati che, alle volte, sono numerosi in una classe,
    come possiamo dimostrare che il nostro lavoro c’è, è reale ma non sempre e subito se ne possono vedere i risultati?
    Le circolari sullo sciopero non riportano la motivazione e i genitori non sanno il più delle volte che alle elementari i figli possono non svolgerle. Non dobbiamo scoraggiarci ma lavorare prendendo posizione su questo e altro nel posto di lavoro rende difficile la convivenza con colleghi e dirigenti che giudicano la non condivisione come insubordinazione e come un boicottaggio fine a se stesso e indice di poca professionalità e mancanza di volontà.
    Vorrei che la scuola si potesse rinnovare veramente e non solo a colpi di riforme dall’alto e che la valutazione dei risultati non fosse legata solo ai test e tenesse conto delle reali situazioni in cui opera soprattutto la scuola sarda e quella del meridione d’Italia in generale.
    M.Antonietta Pirisi

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